Con la ripresa delle attività, dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, il problema del moto ondoso a Venezia è tornato alla ribalta in modo evidente.
Lo denunciano le remiere e lo sostengono i consiglieri comunali dell’opposizione di Tutta la Città Insieme, Verde Progressista e PD, che hanno presentato un’interrogazione al sindaco, chiedendo che intervenga con urgenza.
In particolare i consiglieri chiedono che, visto l’aumento degli agenti di Polizia Locale assunti dall’Amministrazione, siano istituiti ulteriori punti fissi per il controllo delle velocità, essendo i due presidi di Bacino San Marco e Piazzale Roma del tutto insufficienti per garantire il rispetto delle regole.
Non solo però: sollevano anche la questione dell’adeguamento degli scafi, dato che alcune tipologie di imbarcazione provocano onde eccessive anche stando dentro i limiti previsti. “Servirebbe che in città venissero progettate e prodotte barche che non provocano grande dislocamento – sostengono – e puntare in modo convinto sull’elettrico, ottenendo l’adeguamento normativo necessario per estendere l’uso della propulsione elettrica nel settore del trasporto merci”.
Altra annosa questione che finora non ha trovato soluzione e che viene riproposta con l’interrogazione è infine quella del GPS a bordo: strumento previsto dall’articolo 9-bis del Regolamento del Traffico Acqueo, tuttora però inattuato. “Sarebbe importante lavorarci insieme – propone il consigliere Giovanni Andrea Martini – perché è un tema difficile, ma necessario da affrontare, se vogliamo davvero salvaguardare le acque della Laguna, la sua navigabilità e, non da ultimo, la conservazione degli edifici”.