Niente più lavori a causa del Mose e il Porto chiede ora i danni al Consorzio Venezia Nuova (Cvn). Oltre al Consorzio poi, il Porto ha inoltrato la richiesta risarcimento danni anche al Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi e quindi la situazione potrebbe ingigantirsi.
Tre sono le lettere di diffida arrivate al Cvn nei giorni scorsi, alla sede dell’Arsenale. Una firmata dalla Venezia Terminal Passeggeri e dal presidente Vtp, Sandro Trevisanato, un’altra a fine marzo dal presidente del Porto, Paolo Costa, altre due (il 5 e l’8 aprile) dal presidente degli agenti marittimi del Veneto, Alessandro Santi d ora una copia è stata inviata al Ministro delle Infrastrutture.
L’accusa rivolta al Consorzio Venezia Nuova è quella di aver danneggiato le attività portuali nella fase di posa dei cassoni del Mose nella bocca di Lido e per questo chiedono un risarcimento di 676 mila euro, centesimo più centesimo meno.
La risposta del presidente di Cvn, Mauro Fabris, non si è fatta attendere: ‘’Ma come? Proprio Paolo Costa, che del Mose è stato uno dei sostenitori e ben sa i passaggi che sono stati stabiliti per realizzarlo?’’.
Nelle prossime ore, a Roma, si parlerà proprio di questo problema, mentre anche il Magistrato alle Acque ha risposto a Costa che ‘’i tempi degli interventi erano noti’’.
Sara Prian
[17/04/2014]
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