Alla fine sono “solo” 28 milioni (all’inizio si credeva che fossero circa 38 ndr) quelli spariti dal caveau della North East Service di Silea. La prima ipotesi avvallata dagli investigatori della guardia di finanza, sarebbe quella che vedrebbe il denaro depositato utilizzato per altri motivi, come il mantenimento della struttura, con la speranza che poi si potesse restituire in tempo breve.
I milioni di euro mancanti fanno capo a Banca Intesa (13 milioni), a Veneto Banca (7 milioni), mentre i restanti 8 sarebbero un mancato versamento alle Poste.
La Finanza, per mettere chiarezza ad una vicenda complessa, ha fin da subito passato al setaccio i registri contabili e amministrativi della NES, controllando anche altre società definite satellite dove la North East Service aveva negli anni posto la sua influenza.
«Dobbiamo valutare – spiega il procuratore Michele Dalla Costa – se si tratta di un vero ammanco o di una mancanza contabile» e nelle prossime ore si potrà arrivare ad alcune svolte ad una situazione che rischia di trasformarsi in uno scandalo finanziario.
Sara Prian
[03/10/2013]
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