Mike Tyson ha raccontato la sua vita in “Undisputed Truth” (“Verità all’unanimità”). E’ una specie di confessione-verità che uscirà la prossima settimana negli Stati Uniti, ma il giornale britannico Daily Mail è riuscito a venirne già in possesso e ne ha pubblicato alcuni brani.
Tyson racconta senza peli sulla lingua la sua vita, a partire dall’infanzia turbolenta, poi corretta e raddrizzata grazie allo sport e alla disciplina della boxe, ma poi di nuovo smarrita per la perdita di Cus D’Amico, un allenatore, un amico, un maestro, un mentore.
I successi del ring, la fama, il denaro quindi la caduta, nella vita e nella moralità. I vizi, la violenza: la condanna per lo stupro a Desiree Washington e gli anni di carcere. In prigione promiscuità: sesso dietro le sbarre alternato a raptus in cui potrebbe davvero uccidere qualcuno. Alcol, droga e un patrimonio di 300 milioni di dollari dilapidato in poco tempo.
Oggi Tyson combatte ancora, ma tutti i giorni, contro i suoi istinti, nello sforzo di vivere una vita normale, senza eccessi, e non nega di avere frequenti nostalgie per i tempi in cui trascorreva le notte nei più licenziosi stripclub accompagnato da spogliarelliste e cocaina.
Paolo Pradolin
[12/11/2013]
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