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Mestre, sospesa l'attività  del Bar Piave

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[30/03] Ieri pomeriggio, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Mestre hanno notificato al titolare del bar “Piave”, sito al civico 101 dell’omonima via di Mestre (VE), nei pressi della locale stazione ferroviaria, un provvedimento di sospensione dell’attività  di dieci giorni, disposta dal Questore di Venezia.

Il locale, gestito da cittadini cinesi, negli ultimi mesi è stato sottoposto più volte a controllo dalle Forze dell’Ordine, nell’ambito del programma di controllo coordinato del territorio attuato nel centro abitato – il quartiere Piave rappresenta uno dei punti focali di interesse, sotto tale aspetto – in seguito alle “dubbie” frequentazioni del locale ed a varie segnalazioni dei cittadini, stanchi degli schiamazzi notturni e dello stato di confusione presente quasi giornalmente.

Nell’ambito delle verifiche è stata accertata, sia all’interno del locale che nelle immediate vicinanze dell’esercizio pubblico, anche la presenza, in più occasioni, di soggetti dediti alla commissione di reati, in particolare la violazione della normativa sulle sostanze stupefacenti e reati contro la persona e il patrimonio, nonché la presenza continua, all’interno del locale, di clandestini.

 

Tanti i riscontri ottenuti a suffragio della “pericolosità  sociale” del sito, tra cui si citano gli ultimi in ordine di tempo:

- nello scorso mese di febbraio, a conclusione di una mirata attività  di contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile avevano tratto in arresto C.F., cittadino italiano, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e denunciato in stato di libertà  il cliente dello stesso, un cittadino marocchino 27enne, pluripregiudicato, per resistenza a Pubblico Ufficiale, al momento del controllo; nell’occasione venivano posti sotto sequestro 10 grammi circa di “hashish”, un coltellino usato per preparare la sostanza, ed il denaro provento dello spaccio; nel corso dell’attività , era stato accertato che lo spacciatore utilizzava il bar Piave come base operativa per l’attività  illecita, dando appuntamenti e cedendo la sostanza all’interno dello stesso;

- sempre durante il mese di febbraio, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile  e della locale Stazione CC, avevano effettuato un controllo con personale del Nucleo Antisofisticazione e Sanità  CC di Treviso, conclusosi con l’adozione, nei confronti del titolare, di varie sanzioni amministrative,  per un totale di circa 5000,00 euro, in attuazione della direttiva n. 2004/41/ce relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari del medesimo settore; nel corso delle operazioni di verifica, inoltre, erano state identificate  15 persone, tra cui alcune con vari precedenti di polizia;

- per ultimo, lo scorso 23 marzo, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, al termine di una specifica attività  di ricerca condotta per alcune settimane, hanno rintracciato e tratto in arresto, mentre lo stesso si trovava all’interno del bar, un cittadino romeno, colpito da mandato di cattura europeo poiché condannato in patria per furto aggravato commesso nel 2005; per lo stesso si sono aperte le porte del carcere, in attesa del successivo espatrio nel paese d’origine, per scontare il resto della pena.

Pertanto, dal complesso degli elementi in possesso, in considerazione del quadro di situazione sopra descritto, che denota la presenza di una situazione pregiudizievole alla situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica, si è provveduto ad avviare la pratica di sospensione dell’attività  del locale e, nel pomeriggio di ieri, ad eseguire la misura disposta dal Questore ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, che avrà  una validità  di 10 giorni.

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