A Mestre, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, con l’ausilio dei colleghi di Spinea e Favaro Veneto hanno tratto in arrestato, in flagranza di reato, cinque uomini di origine rumena, T.V.R. 38enne, G.M.R. 38enne, P.S. 31enne, M.I.P. 26enne e D.T.M., 24enne, tutti domiciliati in provincia di Venezia, responsabili di utilizzo fraudolento di carte di credito.
Il meccanismo delle truffe con le carte clonate si è scoperto grazie al controllo di una pattuglia del N.O.R.M. che si è portata presso un distributore di carburante di via Miranese, ove alcuni passanti avevano segnalato delle persone armeggiare vicino ad una colonnina del distributore, quello destinato al pagamento “self service”.
I militari, giunti sul posto, hanno sorpreso un soggetto vicino alla pompa di gasolio, mentre un altro, con un auricolare indossato e tipiche funzioni di “palo”, era posizionato dietro un furgone, parcheggiato a margine, con a bordo altri tre soggetti. Alla vista dei militari, due di loro hanno tento di fuggire, venendo subito bloccati.
Il soggetto che si trovava presso la colonna dei pagamenti è stato trovato in possesso di una carta raccolta punti di un supermercato della zona, su cui era stata applicata una banda magnetica di una carta di credito, e 3 taniche vuote, pronte per essere riempite.
All’interno del furgone sono state invece recuperate ulteriori 13 taniche, contenenti complessivamente 320 litri di gasolio, e vario materiale – un’ulteriore carta di credito clonata, varie ricevute di prelievi di gasolio effettuati poco prima ed altri aggeggi funzionali all’attività illecita – tutto sottoposto a sequestro.
I cinque sono stati accompagnati in caserma e, al termine delle operazioni, dichiarati in stato di arresto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
L’occasione è favorevole per lanciare un nuovo appello ai cittadini e sensibilizzare ad una maggiore attenzione nell’uso di bancomat e carte di credito.
Le regole sono sempre le stesse: non perdere mai di vista la carta (es. affidandola a terzi per il pagamento), dare una preventiva occhiata a dispositivi/sportelli, al fine di verificare che non vi siano oggetti o parti estranee – es. piccoli supporti, telecamere, che possono avere anche dimensioni minuscole, piccole piastre, ecc….., che pur se apposti con tecnica raffinata risultano posticci e fittizi ad un esame un po’ più “attento” – coprire la tastiera con la mano nel momento in cui si digita il PIN, non custodire carta e PIN insieme ed infine, segnalare comunque alle Forze dell’Ordine eventuali particolari o, nel caso di soggetti, comportamenti che possano destare sospetto, al fine di effettuare un riscontro sul sito.
Redazione
[20/10/2013]
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