Messi, fenomeno di un altro pianeta. Quarto Pallone d’oro consecutivo per lui, cosi’ stacca definitivamente (per ovvie ragioni) Platini, Cruijff e Van Basten, rimasti fermi a tre.
Messi è un fenomeno, l’unico indiscutibile dei nostri tempi: nessuno oggi gioca a calcio come Leo.
Il fenomeno non è completamente contento perchè dice che non è stata la sua annata migliore, in fondo nel 2012 ha vinto solo la Coppa del Re e ha pure sbagliato un rigore decisivo nella semifinale di Champions persa dal Barcellona con il Chelsea.
CR7, che rosica, arrivato secondo, ha vinto la Liga col Real Madrid e ha guidato il Portogallo alle semifinali dell’Europeo, e Andres Iniesta, terzo, è stato nominato migliore giocatoredell’Europeo vinto dalla Spagna. Eppure è Messi il fenomeno.
Anche prchè l’aggiudicazione del ‘Pallone d’Oro’ tiene conto, evidentemente, di altri fattori che non sono propriamente contingenti: Didier Drogba, vincitore della meravigliosa notte del 19 maggio a Monaco in cui ha trascinato il Chelsea in cima all’Europa è finito ‘solo’ ottavo’. Diego Milito nel 2010 fu lo splendido protagonista che aveva trascinato l’Inter al triplete, ma non ha vinto.
Ognuno di noi, poi, ha le proprie opinioni, che partono dal celeberrino «Maradona e’ meglio e’ Pele’», però per non incoronare Messi occorre ignorare certi dati:
la ‘pulce nel 2012 ha battuto il record di gol nell’anno solare (91), cioè a dire ne segna uno ogni 66’; ha fatto 22 doppiette, 9 triplette, due poker e una cinquina in Champions League; di tutte queste reti, 40 su 91 le ha segnate nell’ultimo quarto d’ora.
Messi non ha comunque finito di stupire perchè, se qualcuno se lo dimenticasse, ha soli 25 anni.
Roberto Dal Maschio
[08/01/2013]
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