Il gup di Bolzano Silvia Monaco ha disposto il rinvio a giudizio per un medico di 58 anni, urologo all’ospedale di Bolzano.
Secondo l’accusa, il sanitario avrebbe trascurato di far vedere ad un paziente la sua cartella clinica in cui sarebbe stato evidente che vi fosse un tumore per il quale poi, non ricevendo le adeguate cure, il paziente è morto.
Da qui la decisione del giudice del rinvio del medico a giudizio per omicidio colposo, dottore che all’epoca dei fatti lavorava a Brunico.
Maurizio Maestrini, deceduto per un tumore alla vescica, nel 2010 si era rivolto al medico per fare una tac in seguito a forti dolori che accusava al basso ventre.
I risultati, che – secondo l’accusa – se fossero stati visualizzati avrebbero rivelato la grave patologia, vennero inseriti nel sistema informatico dell’ospedale senza essere consegnati al paziente.
Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, infatti, il referto viene letto dal paziente solo se il medico richiedente, nel caso specifico il dottore urologo, durante il controllo o quando lo ritiene opportuno, riapre la cartella elettronica del paziente interessato. Nel caso specifico di Maestrini, la cartella non venne riaperta per 8 mesi.
L’uomo così non procedette con le cure e morì dopo pochi mesi, e ora viene rinviato il medico a giudizio per omicidio colposo.
Paolo Pradolin
[08/05/2014]
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