Le previsioni del tempo del Veneto sembrano dare piccoli spiragli di tregua, pur parlano ancora di rovesci sparsi.
«the Big Snow», la tempesta di neve e acqua che imperversa da giovedì scorso è la perturbazione che ha fatto i danni maggiori finora.
Intanto è tornata la luce nelle ultime 3541 abitazioni bellunesi rimaste al buio fino a domenica, e si verifica un rallentamento momentaneo delle nevicate in montagna.
I fiumi sono tenuti sempre sotto stretto controllo. Valori alti e preoccupanti: il Bacchiglione (ha raggiunto 5,30 metri, poi scesi a 4,70), Retrone (3 metri e 65 centimetri) e Livenza (6,80 metri) in testa, ma anche Bisatto e Fratta Gorzone, tutti al livello di guardia e tracimati in alcuni tratti.
Sorvegliata speciale la provincia di Vicenza, dove il Retrone è esondato (con l’Astichello) in più parti, mandando sott’acqua varie aree del capoluogo, come la zona stadio (garage e interrati sommersi), il quartiere Sant’Agostino (chiuse l’elementare «Arnaldi» e la materna «Molino», che oggi trasferiranno le lezioni in altri istituti), e via Fusinato, dove due famglie sono rimaste bloccate da 80 centimetri di pioggia accumulati nel vano d’entrata.
Allarme pure in provincia, con il lago di Fimon tracimato: il sindaco di Arcugnano, Paolo Gozzi, denuncia che l’acqua in alcuni punti arriva davanti alle case. Caldogno è in pre-allarme, Lerino resta col fiato sospeso, anche perchè le previsioni indicano per oggi un peggioramento del meteo e precipitazioni almeno fino a venerdì.
A rischio evacuazione anche i degenti dell’ospedale e della casa di riposo di Motta di Livenza, per il livello del Livenza. In ansia anche il sindaco di Meduna, che chiede l’ulteriore supporto di uomini e mezzi, assegnati per ora a Preganziol, raggiunto da 30 Lagunari di Venezia, impiegati per rinforzare gli argini del Dosson, e dagli uomini dell’ottavo Reggimento Genio Paracadutisti di Legnago, giunti con pompe idrovore e mezzi tattici.
Nel Padovano la situazione non è migliore. San Giorgio in Bosco lamenta numerosi garage pieni d’acqua. Come Padova ovest, in particolare nella zona industriale tra Rubano e Selvazzano, Este e Battaglia Terme, per il massimo storico raggiunto dal Bisatto.
Massima attenzione al Veneto orientale: chiuse le scuole a San Stino di Livenza ed evacuate venti abitazioni vicine ai corsi d’acqua. Il Fosson è esondato e oltre cento persone, tra vigili del fuoco, Genio, Protezione civile, Polstrada e Autovie Venete hanno cercato di circoscrivere l’esondazione del canale.
Redazione
[04/02/2014]
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