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Maltempo a Roma: inondazioni e fango. La gente si rifugia sui tetti [video]

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Il maltempo, alla fine, si è davvero abbattuto sull’Italia, come i bollettini prevedevano da giorni. Questa volta nubifragi e tempeste si sono accaniti aulla Capitale. I messaggi allarmanti e allarmati cominciavano ad inquietare già dall’autostrada in entrata: «Per allagamenti sconsigliato recarsi a Roma», recitava quello a Ponzano, sull’A/1.
La Protezione Civile, attraverso tutti i medi possibili, invitava i romani a non uscire di casa.

E’ Roma questa volta ad arrenderi alla pioggia, fenomeno naturale fino a qualche anno fa, che ora invece porta danni e tragedie per la sua abbondanza che non era mai stata così copiosa nel passato.

Il video che vi proponiamo qui sotto è uno dei tanti postati nella rete che descrivono la situazione delle prime ore della mattina dopo i nubifragi notturni.

Il maltempo ieri ha colpito duramente anche la Toscana, con il crollo delle mura medioevali di Volterra, l’evacuazione di mille abitanti a Ponsacco — dove è straripato l’Era —, l’allarme a Pisa e l’Arno sempre più minaccioso.

Le previsioni del tempo non sono rosee neanche per oggi, con il pensiero costante che va ai margini dell’Arno, ma è soprattutto la Capitale che ha impressionato per come si è scoperta debole di fronte alle avversità meteorologiche.
Roma ha visto sfollare 200 persone, migliaia di interventi di soccorso, un morto in un incidente stradale sull’Appia, un impiegato folgorato nell’ufficio finito sott’acqua nel Centro rifugiati a Castelnuovo di Porto il Tevere straripato a Roma nord, con l’Aniene.

Il Tevere e il livello dell’acqua nella città allagata ieri sera aveva toccato diversi metri di altezza, un dato clamoroso se si pensa che secondo i parametri di misura mancavano due metri all’emergenza totale, alla catastrofe.

Alluvione, acqua, fango e gli smottamenti hanno creato grossi problemi fin dalla mattina: chiuse alcune stazioni della metropolitana, l’accesso all’A1 a Fiano Romano, in crisi il Raccordo anulare. Deragliato un treno locale nel Viterbese, allagate una sessantina di strade, bloccate alcune linee ferroviarie, come quella per l’aeroporto di Fiumicino.

A Valle Aurelia un gruppo di rom è stato salvato dai pompieri dopo essere finito sotto una frana, a Castel di Guido, invece, soccorsa una donna incinta bloccata in casa. Altri abitanti (Prima Porta, Fiumicino, Dragona, Ponte Galeria, Giustiniana), in fuga sui tetti, sono stati raggiunti con i mezzi anfibi. Come gli automobilisti intrappolati nei sottopassi.

«In 12 ore — sottolinea il sindaco Ignazio Marino — sono caduti 130 millimetri d’acqua, il 15% delle precipitazioni di un intero anno piovoso su Roma». Il Campidoglio comunque non chiederà lo stato di calamità naturale.

I danni ammontano a milioni di euro, e l’allarme non è cessato. Come in Toscana: la situazione più grave nel Pisano, con una piena record dell’Arno e dei suoi affluenti. A Ponsacco, la città del mobile, è esondato il torrente Era: acqua e fango hanno inondato il centro e le campagne. Cinquanta famiglie evacuate. Mille gli sfollati a San Miniato, nelle frazioni di Roffia, Isola e Ontraino. A Volterra si è rischiata la strage per il crollo di 30 metri di mura, uno dei monumenti della città, sulle quali appoggiano diverse abitazioni.

Paolo Pradolin

[01/02/2014]

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