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Mahtab Savoji è la ragazza trovata morta al Lido, le sue ultime ore su Facebook

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Mahtab Savoji trovata morta in acqua nuda al lido di venezia

Mahtab Savoji è la ragazza trovata morta al Lido dalla polizia di Venezia all’1.30 di venerdì notte nel canale di via Cipro che costeggia via Loredan al Lido. Morta, con addosso solo una collanina di perle colorate con un ciondolo. L’autopsia, eseguita dal medico legale Cristina Mazzarolo, su incarico del pubblico ministero Giovanni Zorzi ha rivelato che la ragazza iraniana non è morta per annegamento.

La donna, che galleggiava nuda nel canale di via Cipro, è stata trovata a Lido la notte tra lunedì e martedì, verso l’una e mezza. E’ ora possibile supporre che si trovasse in acqua da circa quattro ore e che fosse morta da almeno 48 ore, quindi da sabato notte.

Mahtab Savoji però sabato sera sarebbe stata a cena con alcuni amici a Milano. Dalla fine della cena in poi c’è un buco nero. Al momento paiono verosimili due ipotesi: la ragazza si è portata da sola a Venezia nella notte (doveva incontrare qualcuno?) oppure il fatto è accaduto a Milano e poi il corpo è stato trasportato a Venezia.

Gli investigatori stanno scandagliano i tabulati telefonici della vittima, ma anche e forse soprattullo la sua pagina Facebook, perchè in quei post ci potrebbe essere la chiave del giallo. Il 17 gennaio Mahtab Savoji aveva postato un’immagine di «Barefoot in the Park», «A piedi nudi nel parco», un film del 1967 diretto da Gene Saks e tratto dall’omonima commedia teatrale di Neil Simon in cui una coppia di neosposi Paul (Robert Redford) e Corie (Jane Fonda), trascorre sei giorni di infuocata luna di miele chiusi in una stanza dell’hotel Plaza. Forse solo una maniera di ricordare il film, forse un modo nascosto di proporre un’analogia.

Mahtab Savoji, era nata a Teheran amava l’arte, e per studiarla aveva preso un volo fino a Milano. Si era iscritta all’Accademia di Brera. Abitava a Milano da due anni in un appartamento e aveva un gruppo di amici stretti con i quali condivideva le origini e spesso anche la passione per l’arte. Di lei dicono che era una brava ragazza.

Monica Manin

[02/0/2014]

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