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‘L’Italia si ferma’, sciopero comincia domani, appostamenti e presidi già da questa sera. Timore per tir e forconi

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Lo sciopero e le proteste cominciano domani mattina, lunedì, ma i preparativi sono già in corso e «L’Italia si ferma» si comincerà a riscontrare sotto forma di presidi e appostamenti già da questa sera, domenica.

L’Italia si ferma porterà in piazza (e per le strade) le avanguardie (autotrasportatori e Tir) questa sera e nella notte per raggiungere i punti concordati, presidi della protesta che tanti siti e profili Facebook richiamano in maniera criptica con «9-12».

Uno sciopero gigantesco che catalizzerà tutti – privati cittadini e categorie – ormai esausti e esauriti da questa politica centralista a fini europeistici. Economie in ginocchio di ogni colore e partito che si risvegliano con rabbiosi fermenti anti-Stato, a cui danno la colpa di non poter più vivere: crisi delle imprese piccole e medie; contadini che vivono limiti e vincoli Ue come cappi al collo, che non vogliono il transgenico ma se lo vedono (quasi) imposto dalle regole del mercato e accusano le istituzioni di zero tutela; padroncini di Tir con lo spettro di chiudere bottega per la concorrenza senza regole che viene soprattutto dai Paesi dell’Est.

Rottura totale con tutte le istituzioni, questo lo slogan dei promotori di una manifestazione che nasce «per mettere il governo, politici tutti e burocrati con le spalle al muro», una manifestazione che chiamerà a raccolta gli scontenti e quelli che non ce la fanno più da Nord a Sud, con una determinazione che ricorda le rivoluzioni che hanno messo a ferro e fuoco le strade francesi non molto tempo fa.

In Veneto lo sciopero dell’ Italia si Ferma si farà sentire a Padova, Ponte delle Alpi, Conegliano, Silea, Mestre, Chioggia, Verona, Soave, Vicenza… I gruppi di coordinamento (sette in Veneto) hanno confermato 19 presidi in regione, molti a due passi da svincoli autostradali e caselli, altri nelle piazze, di paese o capoluogo che sia.

«Questo governo, questi politici non ci rappresentano più ed è meglio che se ne vadano. Se non se ne vanno andremo oltre», dice Lucio Chiavegato, presidente di Life Veneto e promotore del «9-12».

I Liberi imprenditori federalisti europei, Life, si sono spesi moltissimo nell’organizzazione della protesta. E’ il «sindacato» di ispirazione indipendentista e venetista che, da quasi tre decadi, unisce piccoli imprenditori e partite Iva nelle battaglie di segno anti-statalista.

La protesta anche in Veneto racchiude tante categorie però, a cominciare dagli agricoltori (circa 200 quelli rappresentati) di Azione rurale Veneto, organizzazione «non allineata» con cuore e testa in provincia di Verona. Lo stesso vale per i Comitati riuniti agricoltori (Cra).

Altra sigla conosciuta è il Cospa, i Comitati spontanei allevatori, meglio noti come Cobas del latte. Si troveranno fianco a fianco con i ‘Forconi’, che nel loro sito si definiscono un’associazione «di agricoltori, pastori e allevatori stanchi del disinteresse quando del maltrattamento da parte delle istituzioni».

Aderisce allo sciopero, e non è presenza da poco, la categoria degli autotrasportatori, qui rappresentati da Aitrans, Maa e Azione nel trasporto italiano.

E proprio tir e autoarticolati sono la maggior preoccupazione delle proteste, in teoria capaci di paralizzare la circolazione stradale e di non far più arrivare gli approvvigionamenti.

Paolo Pradolin

[08/12/2013]

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. concordo con tutto ma non dimenticatevi che i massoni che ci stanno governando da alcuni anni hanno ancora la peggio sorpresa per noi e non vi stupite se ci fanno sparare addosso.da quelle forze dell’ordine che dovrebbero proteggere il popolo sovrano e non quegli imbroglioni che ci governano.

  2. Situazione inevitabile purtroppo, la politica in questi anni doveva ascoltare e cercare di risolvere i problemi invece di rubare e truffare come fanno tantissimi Italiani impuniti da anni ormai !
    Sono sempre i soliti fessi che hanno sempre pagato le tasse e le stanno pagando sempre più care per colpa di tutti quegli italiani “Furbetti” ( politici compresi ) che non pagano, truffano e fanno la bella vita arricchendosi sulle spalle di chi le tasse le ha sempre pagate ed è sempre stato onesto.
    Le istituzioni e la politica in questi anni dovevano punire i tanti evasori e FURBETTI invece di fare come loro ed approfittarsi degli onesti che hanno mandato avanti il paese !!! ed ora è troppo tardi !!
    Persino un nostro presidente del consiglio era uno dei più grandi evasori fiscali Italiani …. come si può evitare questa situazione ! prima o poi a forza di prendere delle bastonate ci si ribella e si comincia a darle indietro !!

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