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L’Inter è matta, il Livorno ne approfitta

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inter non segna mazzarri mangia bottiglietta

Anche vecchi difetti degli anni 90 e 80 tornano fuori, ora: l’Inter si comporta da matta, da squadra capace di tutto nel bene e nel male. L’ultima puntata di questa follia collettiva è appena andata in scena.

L’Inter, dopo aver raccolto un punto nelle due partite in casa con Atalanta e Udinese, segnando appena un gol, è riuscita a pareggiare a Livorno una partita che stava conducendo 2-0.

IL risultato ha del clamoroso perchè i nerazzurri erano in vantaggio 2-0 alla fine del primo tempo e perché la squadra di Di Carlo, al di là di una grande volontà generale, non sembrava proprio nelle condizioni di riuscire ad impensierire Handanovic. Invece i nerazzurri nella ripresa hanno fatto quello che non sanno fare: gestire la partita, convinti di averla già vinta. Situazione pericolosissima, perché al 9’ il Livorno l’ha riaperta su angolo di Greco e conclusione all’incrocio di Paulinho, al 12° gol in campionato, liberissimo di colpire in completa autonomia.

Sull’1-2, Di Carlo ha mandato in campo Duncan e Emeghara, aumentando la forza offensiva, ma per il pareggio bastava aspettare la mossa di Guarin (entrato per Hernanes), che fa uno sciagurato passaggio all’indietro, che mette in movimento Emeghara, che infila Handanovic. A nove minuti dal termine la squadra milanese si trova a dover imbastire di nuovo i suoi attacchi senza capo ne’ coda.

L’Inter è matta, deve esserlo, perchè ogni volta che i punti diventano decisivi per andare in Europa trova la maniera di punirsi. Questa volta lo fa in una partita dai contenuti tecnici deprimenti, con tantissimi errori, che si sblocca solo dopo 37’ con un tiro violento in area di Hernanes, l’unico da non buttare dalla torre.

l’Inter è lenta e prevedibile nelle decine di tocchi con i quali spera di arrivare in porta, con giocatori fermi in attesa del pallone. La solita, insomma.

Roberto Dal Maschio

[01/04/2014]

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