Caro Direttore,
ho il piacere di informarTi che, stamani, mi sono commosso… e non per la tarda età che intenerisce il cuore, la mente ed il fisico…, e manco per le suggestioni indicibili suggerite dal concertato del terz’atto della Boheme che ascoltavo in quel momento. No, mi sono commosso perché un vociare allegro, fresco come il canto di un merlo, un vociare, dicevo, che saliva dritto dritto su dalla calle cui si affacciano le finestre del mio studio, ha dirottato altrove la mia attenzione dalle sublimi note di Puccini. Mi sono affacciato alla finestra e gli occhi si sono riempiti di immagini meravigliose che raccontavano flotte di persone,per lo più composte da bambini alla mano dei loro genitori ed alcuni dei nonni, che camminavano, chi in fretta e chi più adagio, vociando e ridendo divertiti per le loro parole che esprimevano la gioia e l’entusiasmo che assale tutti coloro che partecipano a qualsiasi iniziativa gioiosa. I protagonisti di tale festosa manifestazione erano i partecipanti alla “passeggiata” “Su e zo per i ponti” che Venezia, questa incantevole, unica e meravigliosa città ospita, tra le sue calli, quale inaugurale iniziativa ai primi sospiri della primavera.
E… di fronte a tale spettacolo, l’emozione non poteva che farla da padrona. Ha colpito gli occhi accompagnandoli al sorriso; ha accarezzato il cuore e la mente…ma soprattutto ha fatto dimenticare, anche se per pochi istanti, il ricordo di Venezia violentata da un turismo volgare, sguaiato, stolto ed ignorante….
E Tu sapessi, caro Direttore, quanto bene abbia procurato questa “festa”a quei pochi cittadini che ancora amano sinceramente la loro Casa. Peccato…è durato troppo poco…. ”ecco el solito brontolon. Xe finia la sagra!”
Iginio Gianeselli
[07/04/2013]