Gli è che non gli tornavano i conti!
… e si chiedeva, pertanto, come mai il festoso, assordante fragore dei fuochi d’artificio, che coronavano la plurisecolare ricorrenza del “Redentore” e ne rappresentavano l’espressione più imperiosa e folkloristica…..ecco…, per lui, ora, non avevano più quel sapore di “festa veneziana”.
….come pure i tre botti finali, distanziati l’uno dall’altro quasi a voler esibire il loro protagonismo, dopo tanto frastuono, e conclamare, con ciò, che la festa era finita…ecco, pure loro, avevano smarrito la loro autorevolezza e quel carisma dogale di cui erano stati pregni.
….ecco…pure loro si erano posti in fila, ad indicare lo stravolgimento della città , ubriaca di volgarità , sciatta, maleodorante, ed indossate le sembianze dei rintocchi “a morto”, dicevano la loro sull’estinzione di Venezia.
iginio gianeselli
16 luglio 2012