Lo scontro al governo per la Legge di stabilità è iniziato a pieno regime. Gli argomenti sul tavolo sono prioritari e coinvolgono tutti gli aspetti dell’economia del Paese.
Le tasse sulla casa, l’aumento della no tax area, la cessione delle spiagge, la ridefinizione del cuneo fiscale, sono gli ambiti di scontro, anche all’interno delle stesse coalizioni.
Gli emendamenti alla Legge di stabilità non sono ancora discussi in commissione Bilancio del Senato, ma, al di là di alcuni punti su cui c’è convergenza, il clima è di alta tensione tra Pdl, tutto concentrato sulle tasse per la casa, e Pd, più orientato ad alleggerire le tasse sul lavoro.
In maniera trasversale c’è l’atteggiamento del gruppo-Alfano che parteciperà al Consiglio nazionale del Pdl di sabato dovendo difendersi dalle accuse di sembrare una alleato di Letta.
Un altro nodo spinoso è rappresentato dalla rottamazione delle cartelle esattoriali, una sanatoria, che il relatore del Pdl, Antonio D’Ali ha proposto: il gettito stimato sarebbe di 800 milioni che potrebbero venire utilizzati per eliminare il congelamento delle pensioni medie. Ma, a quanto pare, «Non ci sono le condizioni», ha detto il ministro dello stesso partito, Maurizio Lupi.
Gli emendamenti presentati alla Legge di stabilità sono oltre 3.000, ma quello che sembra più preoccupare è il contenuto delle proposte a cominciare da quella inaspettatamente bipartisan di alzare la “no tax area” fino a 12.000 euro, proposta subito bocciata da Fassina (foto) perché troppo costosa. Ma in realtà il sospetto è che la proposta sia un ‘cavallo di Troia’ per arrivare alla discussione di qualcos’altro.
Paolo Pradolin
[12/11/2013]
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