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Le attività  di Polizia municipale contro lo spaccio di sostanze stupefacenti

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[28/07] Molte le operazioni antidroga avviate ieri e l'altro ieri a Mestre. Il Comandante della Polizia municipale di Venezia, Luciano Marini, ha reso noto di aver disposto, lunedì 26 e martedì 27 luglio, una serie di operazioni, condotte dal Nucleo di Polizia giudiziaria e dal Servizio Sicurezza urbana, che hanno interessato lo spaccio di sostanze stupefacenti, e l’occupazione di edifici vuoti per attività  legate sempre allo spaccio.

Nella giornata di lunedì 26 luglio, gli agenti del Nucleo di Polizia giudiziaria, dopo una serie di appostamenti in abiti civili, hanno tratto in arresto, in Piazzale Bainsizza presso via Piave, due spacciatori tunisini di 23 e 24 anni che avevano appena smerciato due dosi di eroina a due minori rispettivamente di anni 15 e 17.
I due criminali già  nella giornata di venerdì scorso erano sfuggiti per un soffio alla cattura dopo aver consegnato a una ragazza croata due pastiglie di psicofarmaco per un valore di 25 euro.

La tecnica adoperata dalla coppia era particolarmente efficace, infatti, uno spacciatore riceveva l’“ordinazione” in zona giardinetti di via Piave ed il complice, in bicicletta, consegnava lo stupefacente in piazzale Bainsizza, più nascosto alla vista delle pattuglie di passaggio.

I due minorenni sono quindi stati riconsegnati ai rispettivi genitori che hanno appreso dalla Polizia municipale lo stato di dipendenza dei propri figli. Il fenomeno dello spaccio verso minorenni riveste ulteriore motivo di preoccupazione ed il Nucleo di Polizia giudiziaria ha già  avuto modo di cogliere in flagranza tali spacci proprio nella zona di via Piave. Sempre nell’ambito delle attività  antidroga, gli agenti della Polizia municipale, Servizio Sicurezza urbana, dopo una serie di pedinamenti ed appostamenti, hanno constatato come parte degli spacciatori della zona di via Piave si introducesse sia di giorno che di notte all’interno della palazzina direzionale dell’ex deposito Actv di via Torino, passando per una “bocca di lupo”. Dalla stessa palazzina erano inoltre stati notati movimenti anche da parte di nomadi rumeni. Una ispezione interna ha consentito di rinvenire siringhe, stagnole e resti di cellophane utilizzati per il confezionamento delle sostanze stupefacenti. Nella mattinata di ieri, in accordo con le Politiche sociali e il Settore Patrimonio del Comune, è stata attivata una squadra di operai, scortata dalla Polizia municipale, che ha provveduto a murare gli ingressi della struttura sottraendola alla disponibilità  di spacciatori e sbandati.

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