Sembra che i giorni non servano a dipanare l'intreccio, ad arrivare alla verità . Sembra che ogni giorno di aggiungano indizi, che il quadro si complichi, e che l'assassino di Melania Rea non sia mai vicino.
E' stato compiuto un nuovo esame autoptico sul cadavere di Melania. Una nuova ispezione per acquisire prove sul tipo di lama che avrebbe provocato le ferite e quante di esse possono essere ricondotte allo stato post-mortem.
Il pm di Ascoli Piceno, Umberto Monti, avrebbe dichiarato alla fine che non ci sono nuovi elementi e concesso il permesso alla celebrazione dei funerali, il che significa che, a meno di clamorose riesumazioni successive, i riscontri autoptici sul corpo di Carmela Melania Rea sono terminati.
Gli ultimi indizi emersi aumentano i misteri. Intanto c'è il giallo del cellulare acceso: la mattina di quel mercoledì in cui il corpo di Carmela Melania Rea è stato ritrovato il cellulare della donna suonava libero, ma durante i due giorni in cui non si avevano notizie il telefono non squillava, e se fosse rimasto acceso la batteria avrebbe dovuto presumibilmente scaricarsi. Un'ipotesi vorrebbe che l'assassino abbia tolto la batteria del cellulare al momento dell'omicidio, per riaccenderlo il giorno del ritrovamento del corpo.
C'è poi la questione del ritrovamento dell'anello di fidanzamento di Melania. Anello inconfondibile, in oro e brillante, ritrovato nel Bosco delle Casermette, a una certa distanza dal corpo della giovane.
Un'ipotesi vorrebbe che Melania lo abbia tirato dietro a qualcuno forse al culmine di una lite. Un'altra recita invece che l'anello si sia sfilato durante una colluttazione con l'assassino.
[13 maggio 2011]
Mario Nascimbeni
