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La tassa sulla casa, le altre tasse e le scadenze. 2013 annus horribilis

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Per tasse e mini tasse, quest’anno gli italiani hanno passato un annus horribilis. La confusione ai danni dei contribuenti quest’anno è stata una cosa incredibile.
L’italiano si è sobbarcato file in banca, code alle Poste, turni ai centri di assistenza fiscale e consulenze tra fiscalisti e commercialisti.

La tassa sulla casa, soprattutto, è stato un delirio. E’ stata abolita, ma poi parzialmente ripristinata con una duplicazione delle imposte, per cui sulla casa è esistita un’Imu e una mini-Imu. Una materia che non si fa in tempo ad imparare perchè cambia, già a giugno parleremo di Tasi, infatti.
La Tares è stata il nostro riferimento per la tassa sui rifiuti, con una maggiorazione ovviamente, ma tra poco dovremo parlare di Tari.

L’Imu è stata cancellata nel 2013 per la prima casa, e da lì è cominciato il delirio. La prima rata dell’odiosa Imu sulla prima casa nel 2013 non l’ha pagata nessuno, tranne i proprietari degli immobili di lusso. Che si scampasse anche al saldo, sembrava ormai scontato. Il governo Letta l’aveva lasciato intendere, ma dopo l’estate i soldi trovati per coprire il mancato incasso dei Comuni risultarono sufficienti a rimborsare per intero soltanto quelli che avevano fissato l’aliquota standard (4 per mille). E tutti gli altri?
La decisione è stata quella di far tornare a pagare una parte dell’Imu ai residenti nei 2.401 Comuni che avevano fissato aliquote Imu superiori al 4 per mille.

Le scadenze, altro punto su cui si è cercato di fare in tutti i modi confusione: la scadenza di dicembre infatti è stata modificata dalla legge di Stabilità e portata a venerdì 24 gennaio. Una data che non coincide con nessuna altra di quelle classiche di metà o fine mese.

Scadenze, metodo di calcolo incredibile anche per un ingegnere, modalità di pagamento. Manca altro per mandare in tilt gli italiani?

Evidentemente si, perchè è in arrivo l’ennesimo cambiamento della tassazione sulla casa. A giugno dovremo fare i conti con la Iuc, che comprenderà per la prima abitazione la tassa sui servizi indivisibili (Tasi), sulle cui aliquote ancora si discute, e la nuova tassa rifiuti: la Tari, mentre le seconde case pagheranno anche l’Imu.

I rifiuti sono un’altro settore che inquieta il cittadino. Dopo Tarsu e Tia il decreto salva Italia dal 2012 introdusse la Tares. Nel 2013 fu deciso che i comuni potessero prevedere il rinvio di una o più scadenze Tares, imponendo però il versamento a dicembre della maggiorazione, pari a 0,30 euro per metro quadrato, destinato allo Stato.
Quel riordino della tassazione è slittato a dicembre finendo nella legge di Stabilità, nel frattempo molti Comuni avevano fissato il saldo Tares al 16 dicembre insieme al pagamento della maggiorazione. Ma la legge di Stabilità ha fatto slittare il termine per quest’ultima al 24 gennaio, creando ulteriore confusione. I prestampati (bollettino e F24) sono stati inviati a casa ma ne mancano ancora molti. Senza contare che sul modello F24 inviato compare ancora la scadenza di dicembre…

Paolo Pradolin

[19/01/2014]

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