L’avvocato Paolo Giachini se la prende con la Comunità ebraica («Volevano facesse la fine di Bin Laden»), mentre gli viene risposto che sarà opportuno il massimo riserbo sul luogo della sepoltura «per evitare che la tomba di Priebke diventi un luogo di pellegrinaggio».
Nel frattempo la salma di Erich Priebke continua ad essere ‘un problema’: al momento si troverebbe in un hangar nell’aeroporto militare di Pratica di Mare, a pochi chilometri dalla Capitale.
Il luogo dove le spoglie avranno sepoltura dovrà essere segretamente e rigorosamente custodito. Al momento pare che l’Italia abbia più probabilità della Germania ad ospitare la salma, ma non è esclusa anche un’altra meta segreta, magari dove la presenza della tomba del boia delle Fosse Ardeatine non sia del tutto sgradita.
L’avvocato Paolo Giachini: «La Comunità ebraica voleva fargli fare la fine di Bin Laden. Lo voleva cremare e disperdere le ceneri in mare, per non creare un luogo di pellegrinaggio, hanno detto. Invece chi vorrà potrà rendere omaggio a una figura diventata simbolo di dignità, libertà e sopportazione umana. Non ci siamo fatti mettere i piedi in testa né dalle autorità né dalla Comunità ebraica. La famiglia di Priebke ha avuto quel che le spettava — il rispetto della salma che anche nei Paesi incivili è garantito — e il diritto alla pratica religiosa. Abbiamo ottenuto quel che volevamo, dopo una settimana di tentativi di prevaricazione».
Risponde il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, ad Auschwitz con il sindaco Ignazio Marino: «Non ci siamo mai opposti alla sepoltura di Priebke, purché non avvenisse sul suolo italiano e non diventasse un luogo di pellegrinaggio. E non permetteremo che lo diventi».
Paolo Pradolin
[21/10/2013]
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