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La Roma non conosce sconfitta. Napoli e Juventus tengono il passo di rigore. Di Mattia Cagalli

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Si è conclusa anche la nona giornata e il campionato prosegue sulla stessa linea. Nessun colpo di scena o risultato clamoroso, tutto fila liscio in testa e anche in coda.

La Roma ne fa nove, ennesima vittoria e ventisette punti. Gli ultimi tre guadagnati con un po’ di fortuna (due pali dell’Udinese) ma anche caparbietà visto che nonostante le assenze di Totti, Gervinho e l’espulsione di Maicon, ha trovato il goal. Uno a zero e primato solitario.

Al momento sembra davvero che niente e nessuno possa arrestare la squadra giallorossa e le prossime tre giornate la vedranno sfidarsi con Chievo, Torino e Sassuolo. Partite che potrebbero far cominciare la fuga vera e propria.

Alle spalle il Napoli vince di rigore contro il Torino (il primo netto, il secondo inesistente) e continua a sperare in un passo falso ai piani alti per raggiungere il primo posto.
Al momento i partenopei stanno lottando con la Juventus per la seconda piazza.

Conte la cui squadra sblocca la partita con il Genoa con il rigore generoso di turno, si ostina a fare il Mourinho (ma senza stile).
Si lamenta, sostiene che dall’esterno vogliono destabilizzare l’ambiente bianconero solamente perché le voci dicono che non sarà più l’allenatore della Juventus il prossimo anno.

Non mi sembra l’unico, anche Allegri non è mai confermato al Milan e come loro tutti gli altri; solo Guidolin è praticamente l’unico saldamente attaccato alla panchina.
Quindi che la finisca di piangere e si renda conto che fare la prima donna non è utile alla sua squadra che resta comunque una delle più forti in Italia… per l’Europa è un’altra storia.

L’Inter riconquista il quarto posto e nonostante i quattro goals all’Hellas Verona il risultato non deve ingannare.

Delle quattro reti, almeno tre sono stati regali della difesa scaligera e quella neroazzurra non è altrettanto solida. Ha subito due reti, anzi tre (se l’arbitro non annullava il terzo per chissà quale fallo) e ha rischiato più volte.
Resta comunque che Mazzarri ha trasformato in giocatori degli individui che lo scorso anno non erano degni nemmeno di scendere nei campetti di periferia.

Il Milan ormai è qualcosa di quasi incommentabile, ha illuso i propri tifosi con una vittoria striminzita sull’Udinese e un pareggio strappato al Barcellona ma è prontamente tornato ai propri standard annuali.
Sotto due a zero e con una linea difensiva da viva il parroco, ha più volte meritato di subire la terza rete ma ha miracolosamente pareggiato.
Alle volte però il calcio è uno sport giusto e il Parma vince al novantaquattresimo minuto grazie a una punizione di Parolo.

Cassano con un gol e una buona partita ha dimostrato ancora una volta che la provincia è il suo ambiente ideale e che se si lamentasse meno e ragionasse di più, forse Prandelli lo terrebbe in considerazione.

A proposito, per il Milan c’erano due rigori netti, chissà perché il direttore generale del Parma Leonardi non è andato a lamentarsi e piangere in Tv come domenica scorsa.

La Fiorentina dopo l’apoteosi del quattro a due con la Juventus, vince ancora in casa del Chievo. Forse non vincerà lo scudetto ma a Firenze si stanno decisamente divertendo e quando tornerà Gomez…

Nelle zone basse della classifica spicca solamente la vittoria del Bologna. Crespo salva Pioli almeno per un’altra settimana.

Il Chievo senza nerbo, gioco e giocatori degni di questo nome, subisce l’ennesima sconfitta senza lottare veramente.

Sassuolo e Catania incappano nel risultato più scontato, zero a zero che accontenta tutti e nessuno.

La cura Gasperini è inutile e il Genoa non riesce a ingranare davvero, perdendo anche con una Lazio, forse ritrovata. E mercoledì si torna in campo.

Mattia Cagalli

[28/10/2013]

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