SERGIO LEONE: "La Rapina". [Edizioni EDIT, Fiume] Come tutte le mattine da quando, tre anni prima, era andato in pensione anticipata, la sveglia suonò alle sette. Si alzò, infilò le sue pantofole, accese la luce, aprì la finestra e le imposte, fuori un nebbione impenetrabile, andò in cucina, mise su il caffè, accese il televisore, lesse le ultime notizie di televideo, ennesimo massacro in Iraq, ennesimo massacro in Afghanistan, ennesimo matrimonio del secolo, ennesima sfilata di moda, spense il televisore, si versò il caffè nella prediletta scodella di ceramica azzurra, lo bevve lentamente, andò in bagno, fece una doccia bollente, si rase la barba con una lametta nuova, si pettinò con cura, si vestì, controllò il gas, la luce, indossò il soprabito, prese la ventiquattrore di pelle nera acquistata un paio di giorni prima, e uscì di casa per andare a rapinare la sua banca. |
Sergio Leone, pubblicista, già docente di letteratura russa all'Università di Urbino prima, e alla Cà Foscari di Venezia poi, è autore di monografie su Cehov, Tolstoj, Esenin e di numerosi saggi e articoli dedicati ad autori russi e sovietici. Ha tradotto e curato testi poetici e narrativi di Radiscev, Puskin, Tolstoj, Cehov, Blok, Bulgakov, e altri.
Attualmente vive tra Abbazia e Venezia. "La Rapina" è il suo primo romanzo. |
Ti ho cercato
nei ricordi.
Ti ho trovato
nel presente.
Ti ho parlao
d’amore.
Ti ho pianto
come si piange
la giovinezza
perduta.
Tu eri nel presente
eri nel passato
eri nella gioia
eri nel dolore.
Eri cosi vivo che sentivo il tuo odore
Non puoi andartene
senza guardarmi.
Un’ ultima volta negli occhi.
Finalmente
Prof, l errore lo ha fatto Lei 30 anni fa…io non ho la laurea, perché Lei ha sbagliato a firmare…diciamo così..
Come al solito prof, Lei non ha perso lo smalto… L’ho collegata molte volte a Vittorio Sgarbi…io sono una sua ex alunna..