Qualcuno pensava che freddo, nebbia, stanchezza, facesse scemare la «resistenza» dei prostestanti dei forconi, ma così non è, e così non è stato neanche ieri. Anzi, adesioni trasversali di più categorie di un popolo veneto veramente motivato fa si che i presìdi aumentino.
In molti casi dai caselli la protesta si è spostata nel cuore delle città. A Padova, nel centro storico di Venezia, a Verona, a Vicenza, ma anche a Rovigo. Anche a Mestre, dove la rivolta continuerà fino al 18 dicembre, i manifestanti sono in movimento.
Ieri il movimento dei Forconi di base davanti a Fincantieri si è ‘impossessato’ della strada fermando le auto con striscioni e volantini. Lunghe code si sono formate dalle 17 alle 19. Disagi al traffico anche a Portogruaro, dove il presidio è rimasto fisso al casello della A28.
A San Donà duemila studenti sono scesi in piazza Indipendenza, chiedendo un incontro al sindaco andrea Cereser per le condizioni in cui versano le scuole locali.
A Padova ieri alle 11 i Forconi si sono presentati in città, nel quartiere Arcella, occupando la corsia di via Aspetti che porta in centro e causando disagi e code fino a Pontevigodarzere per qualche ora. I manifestanti sono poi intervenuti in massa a Cittadella per la diretta Rai della trasmissione «Virus» in cui hanno potuto esprimere le loro ragioni in diretta nazionale.
I Forconi si dicono pronti a rimanere in strada per Natale, Capodanno e fino a quando il governo non cadrà.
Paolo Pradolin
[13/12/2013]
Riproduzione vietata