ECONOMIA/La Manovra ritocca le pensioni, salva l' IVA e i ricchi. Tutti contenti, o scontenti tutti? E' stato un conclave, quello che si è tenuto ieri ad Arcore. E' durato oltre sette ore ma alla fine l'intesa tra Berlusconi – Letta – Tremonti – Bossi – Calderoli è stata raggiunta e il paese, stando alle lro previsioni e ai commenti, si può ora ritenere economicamente più solido. Alla fine le mani sulle pensioni sono state messe, sarà per quello che Bossi esce prima da una parte laterale per evitare i giornalisti?
Il nuovo documento programmatico, che probabilmente vedrà la luce attraverso maxiemendamento, prevede:
– la cancellazione di tutte le Province attraverso procedura costituzionale
– una riformulazione dei tagli agli enti locali, che restano comunque confermati, in modo che abbiano minor impatto
– la conferma che l' IVA non verrà modificata
– ritocchino alle pensioni con la cancellazione della possibilità di riscatto degli anni universitari e degli anni del servizio militare (conteranno solamente gli anni effettivi di lavoro)
– cancellazione del “contributo di solidarietà ” per chi ha redditi alti
– riduzione costi della politica: diminuzione del numero dei parlamentari
– riduzione dei vantaggi fiscali per le società cooperative
Sono salvi invece i piccoli comuni. Il progetto che prevedeva l'accorpamento sarà sostituito con un nuovo testo che invita alla riorganizzazione, attraverso nuove norme, ad esempio il mantenimento dei consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone di presenza”.
Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli si dichiara soddisfatto: “Ai mercati un messaggio chiaro: “come avevo detto i miglioramenti sono stati raggiunti all'unanimità tra le tre forze di governo ed alla presenza del ministro dell'Economia. Il testo è stato migliorato e per la prima volta qualcuno dimostra di fare sul serio contro l'evasione colpendo le società di comodo”.
Bersani invece non vede chiaro: “E' il caos, non vedo come possano tornare i conti. Dalle cose che si capiscono fin qui siamo alla confusione, ad una quadra che non c'è”.
[31 agosto 2011]
Sergio Dal Bon
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