Il Comune di Venezia continua a distinguersi per il poco fare, l’ideologismo nella politica rimane però il cavallo di battaglia.
Dopo le tante proposte assurde e provocatorie di uno dei peggiori ministri delle storia repubblicana, Cecile Kyenge, e dopo l’espressa volontà del neopremier Renzi di voler applicare lo ius soli al più presto possibile, l’inefficace maggioranza della città veneziana ha deciso di farsi notare per bontà proponendo la cittadinanza d’onore ai nati sul suolo italiano.
Solo su richiesta dei genitori. E non ha alcun valore legale. Impegnare un intero consiglio comunale in una discussione solo ideologica e completamente fuori dalle competenze è un atto di vuotismo irrispettoso verso i temi più urgenti ed indifferibili che riguardano una città unica quanto fragile.
Ma immigrazione, nomadi e mondo gay sembrano per questa sinistra fallimentare una cultura da acquisire a senso unico. Così non è, le decine di migliaia di piccoli e medi imprenditori stritolati dal fisco che oggi si trovano a Roma per urlare la propria disperazione, e che sono l’ossatura dell’economia nazionale, ne sono la prova.
Maurizio Conte
[19/02/2014]
Riproduzione vietata