Joe Frazier fa parte di uno di quei cinque mostri sacri, assieme a Foreman, Sugar Ray Robinson, Rocky Marciano e, ovviamente Muhammad Ali – Cassius Clay, che hanno diritto di sedersi nell'Olimpo del Pugilato, qui considerato nell'accezione più pura del suo significato, reale espressione della 'Nobile Arte'. Erano gli anni '70 in cui mezza Italia, sottoscritto compreso, metteva la sveglia alle 4 di mattina per seguire la diretta Rai in biancoenero che trasmetteva dall'America il Campionato Mondiale dei Pesi Massimi.Joe Frazier è stato il primo a far 'andar giù' Cassius Clay, nel momento in cui 'Il più grande' era nella sua massima forma, nel periodo in cui Clay si permetteva di dichiarare nella conferenza stampa che precedeva gli incontri: “Questo lo butto giù alla settima” come avveniva effettivamente poi nel ring.
Era il momento in cui Muhammad Ali sembrava imbattibile, per come irrideva l'avversario lasciandosi colpire facendo di no con la testa (“Non mi fai male”), per come aveva saputo introdurre un gioco di gambe che mandava in confusione l'avversario. Eppure Joe Frazier sorprese tutti e lo abbattè per primo con un gancio sinistro da knock out nel '71. Frazier ebbe la pazienza di sopportare tutte le provocazioni, tutti i suoi pugni, tanto da finire il match con il viso come una maschera, e compì l'impresa che non era riuscita a nessuno.
Joe Frazier divenne campione del mondo nel 1970 mettendo al tappeto Jimmy Ellis alla 5ª ripresa. Nel 1971 incrociò la sua strada Muhammad Ali – Cassius Clay, che aveva appena ricevuto il permesso di ritornare sul ring dopo l'arresto e la condanna per 'obiezione di coscienza'. Ali era deciso e determinato a riprendersi il titolo di Re dei Massimi che gli era stato tolto per aver rifiutato di partire militare.
I tre match che hanno composto la sfida rappresentano una delle pagine più belle ed emozionanti del pugilato di tutti i tempi.
Nel primo incontro del 1971 Joe Fazier riuscì a far andare il tappeto Muhammad Ali in un incontro in cui, come dicevamo, nessuno si è risparmiato. Di quell'incontro il 15° round, l'ultimo, tocca vertici irripetibili di questo sport. “Smoking Joe” vinse ai punti per verdetto unanime. All'incontro seguì la 'rivincita' nel 1974 e la 'bella' nel 1975.
Le borse, gli incassi e gli indici di ascolto tv non furono mai più alti prima di quel periodo.
Il 1º ottobre del 1975 Frazier e Alì si affrontarono per la terza ed ultima volta per il titolo mondiale, per stabilire una volta per tutte chi dei due fosse il più forte.
L'incontro si tenne a Manila, nelle Filippine.
Fu un match drammatico che vide i pugili combattere senza mai risparmiarsi un istante. L'incontro fu interrotto un attimo prima dell'inizio della quindicesima ed ultima ripresa dall'allenatore di Frazier, Eddie Futch, vedendolo il suo pugile letteralmente distrutto dai colpi di Muhammad Ali. Frazier, pur sfigurato e privo di forze, non si sarebbe mai ritirato.
Muhammad Ali dichiarò in seguito che quella fu una vera e propria fortuna in quanto non sapeva se ce l'avrebbe fatta a continuare.
Ancora oggi, per la rara bellezza tecnica e per l'enorme coraggio dimostrato da questi due immensi campioni, questo è ritenuto da molti il più grande incontro di tutti i tempi.
Addio a Joseph William Frazier (Beaufort, 12 gennaio 1944 – Filadelfia, 7 novembre 2011) noto come Joe Frazier e con il soprannome “Smokin' Joe”, è stato uno dei più grandi pugili di colore statunitensi.
Vincitore di una medaglia d'oro alle Olimpiadi e del titolo di campione del mondo dei pesi massimi, che fu eletto 'Pugile dell'Anno' dalla rivista americana Ring Magazine nel 1967, 1970 e 1971.
Il video, epico, del primo knock out di Joe Frazier a Muhammad Ali a questo link.
[09 novembre 2011]
Paolo Pradolin
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