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Iturbe, il talento della provincia: le idee che superano i soldi. Di Mattia Cagalli

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Calciomercato Verona riscatta Iturbe

Queste poche parole non sono per il mondiale entrato nel vivo, non sono neppure dedicate all’Italia e alla pessima figura fatta in Brasile. Non sono neanche per Balotelli e il calcio mercato.

O meglio, in qualche modo c’entra il mercato estivo dei club nostrano ma lo fa analizzando un giocatore in particolare e un aspetto che non si verificava da tempo nel campionato di serie A.

Il campione di provincia, perché è questo che si è verificato a Verona nell’ultima stagione con la presenza dell’argentino Juan Manuel Iturbe.

Da quanto infatti non si vedeva un fenomeno del genere nel nostro calcio? Forse dai tempi di Luis Nazario da Lima. Per tutti Ronaldo.

Da quando però un campione del genere non calcava i campi di provincia? Dai tempi di Baggio a Brescia ma si trattava di un giocatore considerato a fine carriera (ah quanto si sbagliavano) e soprattutto da Zico a Udine.

Il calcio moderno difficilmente riesce a condurre un grande giocatore del genere, in squadre che lottano per la salvezza. Il problema è che le grandi squadre li acquistano quando ancora si trovano in culla.

Inoltre i prezzi oramai hanno raggiunto delle cifre folli. Se un campione affermato come Zico, venne acquistato per 6 miliardi di lire, quando era un campione affermato, si fatica a comprendere i 30 milioni di euro appena spesi dal Manchester United per il terzino diciottenne Shaw.

Gli anni ottanta era il periodo in cui i grandi campioni venivano in Italia, eravamo il campionato più bello del mondo ma allo stesso tempo quelle spese pazze stavano conducendo verso in punto di non ritorno.

Il sistema è esploso, i Presidenti e i Club stanno pagando le conseguenze di gestioni scellerate; la mancanza di lungimiranza, rinnovamento e idee ci hanno trasformato nello zimbello calcistico. Il Mondiale è stata la triste conferma.

L’unico modo per competere è la creatività, l’intuizione e quella del direttore sportivo dell’Hellas Verona Sean Sogliano, è stata la più geniale degli ultimi anni.

Ha convinto un grande club come il Porto a dare in prestito con diritto di riscatto il giovane Iturbe. Un talento di cui tutti parlavano ma che non aveva ancora dimostrato grandi cose. Sballottato tra la squadra madre e il River Plate, nell’estate del 2013 si è ritrovato a Verona. Talento e speranza.

Ci sono volute alcune partite per vedere Iturbe in campo ma una volta sceso sul rettangolo di gioco, non ne è più uscito. Con Luca Toni ha formato una delle coppie più belle degli ultimi anni.

Lo stesso ex campione del Mondo ha dichiarato che era da Ribery al Bayern che non si trovava così bene con un compagno.

Otto goals, cinque assist e tanti chilometri percorsi con il turbo, lo hanno trasformato in un idolo per il pubblico veronese. Poco avvezzo ad innamorarsi di giocatori in particolare (Elkjear e Zigoni esclusi).

Impossibile però trattenere un fenomeno per due stagioni, soprattutto a fronte dei quindici milioni di euro sborsati.

L’asta si è scatenata ancor prima dell’apertura ufficiale del calciomercato, Milan, Juventus, Roma e Real Madrid si contendono il piccolo grande turbo (come è stato soprannominato).

E’ certamente presto per capire chi la spunterà ma quello che è certo che l’argentino lascerà Verona. Nella speranza di vedere ancora una volta dei campioni calcare i campi di provincia, attendiamo i primi colpi di mercato.

Un mercato fatto di pochi soldi e molte speranze.

Mattia Cagalli

[03/07/2014]

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