Allenamento sotto la pioggia per gli azzurri a Natal. C’è molta tensione ma almento fa un po’ meno caldo, il che allontana l’alibi del Costa Rica.
Italia-Uruguay di stasera è «la partita più importante della mia carriera», racconta Cesare Prandelli. Il Ct si gioca una fetta importante di credibilità stasera, fallire la qualificazione agli ottavi per la seconda volta di fila dopo il 2010 con Lippi, significherebbe provocare un terremoto non soltanto di emozioni, ma che avrebbe conseguenze anche pratiche.
Italia-Uruguay di stasera, quindi, è molto più di una semplice partita. Perché il progetto azzurro potrebbe tornare in discussione se oggi andasse male.
Prandelli però dice di essere sereno, ha la convinzione che la nazionale tirerà fuori l’orgoglio e darà il meglio di sé contro la Celeste. «Non penso all’ipotesi di un fallimento. Ho detto ai ragazzi che bisogna credere nella qualificazione. Dobbiamo essere concentrati e determinati per vincere». Perché anche se abbiamo due risultati su tre a disposizione «non siamo capaci di giocare per il pareggio. Se saremo costretti a subire la pressione, dovremo essere bravi nel contrattaccare».
Italia-Uruguay di stasera vedrà il debutto della coppia inedita Immobile – Balotelli, due punte per bilanciare il peso della coppia Suarez-Cavani «una delle coppie di attaccanti migliori del Mondiale».
Immobile è l’uomo nuovo, il suo entusiasmo potrebbe essere contagioso, di sicuro sarà più utile di Cassano che ha mostrato di aver lasciato a casa lampi e guizzi.
Difesa a tre con Barzagli-Bonucci-Chiellini, centrocampo folto grazie al lavoro di Darmian e De Sciglio sulle fasce e Marchisio pronto all’incursione centrale.
Ma formazione e tattica non significano molto a questo punto, dice Prandelli: «Nel momento della verità serve altro: Serve una squadra tosta dal punto di vista caratteriale, psicologico, fisico, pronta a tuffarsi su ogni pallone con la voglia di conquistarlo».
Orgoglio, determinazione, grinta. «Perché l’Uruguay ha un senso patriottico che noi non abbiamo e se in campo non mettiamo certi requisiti, diventa inutile la disposizione in campo. Dobbiamo essere determinati quanto loro. Se perdiamo un contrasto dovrà essere perché i nostri avversari sono stati più bravi e non perché non siamo andati sul pallone. Noi qui rappresentiamo l’Italia, anche se la nazionale è amata soltanto quando è davanti alle grandi responsabilità. È il momento di dare tutto quello che abbiamo».
Roberto Dal Maschio
[24/06/2014]
Riproduzione vietata