“No guarda, io sto a dieta, prendo solo una macedonia. Quant'è?” – “Settantasei centesimi”. Ma perchè non ci andiamo tutti a mangiare lì… come dire: “Conosco un ristorantino…” e risolviamo il problema della crisi? Ancora una volta ci pensa la rete a trasportare l'informazione senza filtro. Sui privilegi della casta si mormorano malumori da tempo, eppure non si è mai così abituati alle ingiustizie sociali da poter restare indifferenti, specialmente in un momento come questo in cui il popolo piange lacrime e sangue.
Così, quando ci arriva un riscontro nero su bianco ci arrabbiamo ancora. Sbagliando!
Sbagliando perchè non è dato sapere se i senatori abbiano, per esempio, una qualche difficoltà economica in questo momento ed è quindi giusto venire incontro alle loro necessità .
Sbagliando perchè, se è vero che il menù fa impressione per i suoi prezzi al ribasso, è anche vero che non siamo a conoscenza se il cuoco va a fare la spesa nei mercati dove si risparmia, come insegnava alle massaie il premier Berlusconi un po' di tempo fa, risparmiando sui prezzi.
Sbagliando perchè nessuno è in grado di affermare con certezza se magari il ristorante del Senato riesce a contenere i prezzi risparmiando sulla forza-lavoro. Magari i camerieri sono assunti con contratti a termine, cococo o cocopro tanto cari al ministro dell'Economia, per cui risparmia. Oppure al personale hanno accorpato le festività alle domeniche.
Questo è probabilmente il segreto per cui una bistecca di manzo servita al tavolo costa poco più di due euro al ristorante del Senato.
Sanno risparmiare.
La realtà del ristorante, che trova una situazione simile anche nell'altro di Montecitorio, è stata resa pubblica dal deputato dell'Idv Carlo Monai, attraverso il settimanale l'Espresso.
[12 agosto 2011]
Mario Nascimbeni