Thohir ha le idee chiare per l’Inter ed ha già cominciato a lavorarci. L’idea del nuovo presidente è quella di trasformare l’Inter in un’azienda, nella quale l’obiettivo primario è fare risultati facendo quadrare i conti.
È una prova difficilissima nel calcio, dove quasi sempre si investe a fondo perduto per risultati che forse arriveranno. Ma la «revisione della spesa», questa volta, è fondamentale.
L’Inter si rinnova anche nella comunicazione della politica societaria. Ormai si parla solo di programmazione ed equilibrio gestionale. I nuovi sbocchi sono merchandising e espansione in Asia e le linee guida parlano di una consistente cura dimagrante per tutta la società.
Thohir è molto distante dalla figura di Moratti, presidente votato al martirio per la sua creatura, sono cambiati anche i tempi.
Il nuovo presidente ha ripetuto, anche in queste ore a Inter Channel, che «questo è un periodo di transizione, che durerà due o tre anni. Sono stati ottenuti buoni risultati nel mercato di gennaio. Speriamo di poter fare lo stesso a giugno per creare una squadra competitiva per l’Europa. Credo sia importante avere un progetto condiviso con la dirigenza, l’allenatore e i giocatori».
Le basi ci sono già: «Sono contento di Mazzarri, è un tecnico con il quale parlo e mi confronto molto. È uno dei migliori: ora è importante supportarlo e dargli la massima fiducia. Progetti a lungo termine con lui? Un passo alla volta. De Boer? Ammiro il suo lavoro all’Ajax: è un allenatore che mi piace, ma non significa che vorrei portarlo qui».
Zanetti potrebbe avere una scrivania all’Inter dopo il suo ritiro: «Non posso parlare di un suo ruolo futuro fino a quando non lo incontrerò: nell’Inter di oggi ci sono molte opportunità, abbiamo una strategia globale e Zanetti avrà certamente un ruolo. Quando incontrerò il capitano, ne parleremo».
E non bisogna aspettarsi il ‘colpo a sorpresa’, quello con cui si presentava ai tifosi il nuovo presidente di tutte le squadre. Sono cambiati i tempi: «Messi mi piace, ma non è con un giocatore solo che si fa una squadra».
Roberto Dal maschio
[27/02/2014]
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