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Influenza A: bambina di tre anni morta a Padova

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[23/11] Una bambina di tre anni, affetta da una grave cardiopatia congenita e positiva al tampone dell’influenza H1N1, è deceduta nella notte di sabato all’Azienda Ospedaliera di Padova.
La piccola, che viveva a Bovolenta (Padova), era ricoverata da alcuni giorni e, da lunedì era sottoposta alla terapia con l’Ecmo, una macchina per l’ossigenazione extracorporea del sangue. 

 

Il triste annuncio è dato dall'assessore regionale alla sanità  Sandro Sandri. Si tratta del terzo decesso collegato all’H1N1 avvenuto in Veneto dall’inizio dell’epidemia.
“La morte di un bambino – dice Sandri – colpisce sempre ognuno di noi nel profondo, ma a maggior ragione in questi casi è necessario mantenere la razionalità : ancora una volta perciò raccomando alla popolazione di non allarmarsi, ma di aderire senza timori alla campagna vaccinale in atto. Purtroppo la patologia pregressa della bimba la esponeva ad un alto rischio, che si è verificato”.

Rispetto alle notizie di mutazione del virus riscontrata in alcuni casi nel mondo, Sandri tiene a precisare che “i nostri esperti lavorano a stretto contatto con i loro colleghi dell’OMS e ci hanno comunicato che la mutazione riscontrata non inficia l’efficacia del vaccino, perché non riguarda l’antigene, una sorta di targa che i nostri anticorpi riconoscono. Continuare a vaccinarsi è quindi di fondamentale importanza, anche perché, a prescindere da quello che sarà  l’andamento dell’epidemia, non si può escludere che il virus possa ripresentarsi il prossimo autunno o anche prima, ed è quindi importantissimo creare una copertura il più ampia possibile nella popolazione”.

Ad oggi, con l’arrivo di un nuovo stock di 60.800 vaccini, la dotazione in Veneto è salita a 303 mila dosi complessive. Il 27 novembre tornerà  a riunirsi l’Unità  di Crisi Regionale che valuterà  tra l’altro l’opportunità  di attuare ulteriori allargamenti delle fascie vaccinabili, dopo la decisione della scorsa settimana di aprire ai giovani sani tra sei mesi e 27 anni  di età . “Ai primi di dicembre – conclude Sandri – faremo anche, di concerto con la collega all’istruzione Elena Donazzan, l’annunciata valutazione sull’opportunità  o meno di anticipare di qualche giorno la chiusura selettiva rispetto alle vacanze di Natale di quelle scuole che non fossero ancora state ampiamente toccate dal virus, in modo da poter vaccinare i ragazzi e farli rientrare immunizzati alla ripresa di gennaio”.

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