La seconda rata dell’Imu per la prima casa «Non si paga, è una decisione già presa dal governo e sulla quale non si torna indietro».
Il premier Enrico Letta, al termine del Consiglio dei ministri, precisa che la decisione è certa anche se il provvedimento verrà preso «nei prossimi giorni».
Il presidente del Consiglio affronta l’argomento con determinazione a causa dell’irritazione provocata dalle dichiarazioni del ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni che, da Londra, si era detto dubbioso per via della difficoltà a reperire le risorse. «Solo un cortocircuito», ha affermato Letta in conferenza stampa, «io e Saccomanni diciamo in realtà la stessa cosa: la seconda rata non sarà pagata ma la copertura non è cosa semplice».
Resta ora da recuperare davvero la cifra (si parla di 2-2,4 miliardi di euro) e la strada sembra essere quella impopolare dell’aumento delle tasse alle imprese che vedrebbero aumentare l’anticipo di imposta Ires e Irap di fine novembre da 100 a 110-120%. Nel pomeriggio sembrava che l’ipotesi parlasse di colpire solo le banche (l’aliquota in questo caso sarebbe del 115%) suscitando la reazione informale dell’Abi che ha posto subito un dubbio di legittimità costituzionale.
Altra soluzione potrebbe essere quella di alzare le imposte sulle rendite finanziarie dal 20 al 22%, idea non ben vista dal Tesoro che teme reazioni dei mercati.
Lapidario il commento del segretario della Uil Luigi Angeletti (foto): «Abbiano passato un anno a parlare di Imu e nel frattempo abbiamo perso molte centinaia di migliaia di posti di lavoro».
Paolo Pradolin
[09/11/2013]
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