Sono già cominciate le pressioni sul governo per la cancellazione della seconda rata dell’Imu, da parte del Pdl che non molla la presa. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, a Londra per un ciclo di conferenze, la ritiene operazione non facile. Serve la volontà politica per una mossa come questa, ma soprattutto servono le risorse: nuove entrate o tagli che dovrebbero produrre oltre 2 miliardi di euro nelle pochissime settimane che mancano alla fine dell’anno.
Praticamente un miracolo se consideriamo che ci sono già da trovare altre risorse per dare corpo agli interventi previsti dalla legge di Stabilità.
Nelle parole di Saccomanni la voragine dell’abisso in cui la crisi ci ha portato negli ultimi due anni: dall’estate del 2011 ad oggi sono state fatte manovre che fra tagli e nuove entrate hanno chiesto un sacrificio di circa 100 miliardi. Ora è arrivata «la prima manovra espansiva. Porta in dote solo due decimi di punto di Pil? I partiti possono cambiarla in Parlamento ma devono trovare un accordo, e ricordare che abbiamo 2 mila miliardi di debito pubblico».
Ma questi decimi di punto Pil servono per fare un richiamo alla realtà da parte dell’ Istat. Ieri l’Istituto nazionale di statistica ha smentito il governo pubblicando le sue previsioni sul Pil, il Prodotto interno lordo. L’Istat prevede un crollo dell’1,8%, allineato all’ultima previsione di Saccomanni. Ma per il 2014 mentre il governo vede un +1,1%, le tabelle dell’Istat parlano “solo” di un +0,7%.
Paolo Pradolin
[05/11/2013]
Riproduzione vietata
