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Il sindaco di Fossalta non ha mai negato il pasto alla bambina

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Caro Direttore,
Le scrivo, vista l’importanza che la vicenda ha assunto tra l’opinione pubblica, in merito alla vicenda della mensa scolastica “Il flauto magico”, affidando a questa nota alcune considerazioni su quanto accaduto, e quanto sta accadendo, al Sindaco di Fossalta di Piave (nonché militante della Lega Nord), Massimo Sensini.Ritengo che la verità  di quanto accaduto sia stata mistificata, e si sia montato un caso solo su un particolare della vicenda, senza tener conto del contesto e dell’analisi temporale degli avvenimenti.

La vicenda verrà  ricostruita dal Sindaco nel corso di una conferenza stampa venerdì, alla quale auspico possa partecipare un giornalista della sua redazione.

Vorrei ribadire, come cittadino e come segretario provinciale della Lega Nord del Veneto Orientale, il mio totale appoggio al Sindaco, poiché non mi risulta che il Sindaco di Fossalta di Piave abbia mai, ribadisco mai, negato alcun pasto nella mensa scolastica alla bambina, né si sia opposto all’iniziativa delle maestre per motivi ideologici, o peggio razziali, come invece è stato accusato di fare.

La cronaca si è soffermata a lungo sulla comunicazione alle maestre della configurazione del danno erariale, nel caso in cui avessero donato i buoni mensa a favore della bambina, senza raccontare tuttavia il proseguo della vicenda, che consiste nell’attivazione dei servizi sociali per verificare la condizione socioeconomica di una famiglia che non ha mai denunciato né richiesto alcun aiuto a chi di competenza, per i problemi relativi al sostentamento della figlia.

Fino ad oggi ho assistito ad una strumentalizzazione politica e all’estremizzazione della vicenda operata dai giornalisti delle varie testate, più che a un’informazione basata sui fatti e sugli avvenimenti.
Se avessero approfondito la vicenda, avrebbero scoperto che il padre è emigrato in un altro Paese, abbandonando moglie e figli, e lasciando la moglie (che non sa esprimersi in italiano nonostante viva a Fossalta da parecchi anni) privata degli strumenti per far fronte alla mensa della figlia.

Come Lei ben sa, ad ogni azione corrisponde una reazione; l’azione che l’informazione ha operato e la rilevanza mediatica che il fatto ha assunto, caricato di connotati razzisti e/o comunque xenofobi che non trovano alcun fondamento nei fatti, è tale da far temere che la reazione che si può verificare contro la persona del Sindaco metta a rischio l’ incolumità  sue e quella della sua famiglia.

Mi chiedo su cosa protesteranno, nel caso in cui sia confermata la voce di una manifestazione organizzata da immigrati stranieri per protestare contro il Sindaco accusato di xenofobia e razzismo, dal momento che ogni Sindaco è chiamato a difendere la legalità .

Mi chiedo su cosa manifesteranno, dal momento che è stato proprio il padre della piccola ad allontanarsi, lasciando soli i figli e la moglie senza avvisare l’amministrazione comunale dell’allontanamento dalla famiglia.

E mi chiedo inoltre che cosa sarebbe accaduto nel caso in cui si fosse verificata la stessa situazione ad una bambina figlia di “Fossaltini d.o.c.”; probabilmente, e forse pecco di presunzione ma credo di conoscere i miei concittadini veneti, l’opinione pubblica avrebbe condannato il padre, e non il Sindaco.

Cordiali Saluti

Emanuele Prataviera

[10 febbraio 2011]

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