Si aggrava la posizione del pediatra vicentino D.M., di 67 anni: il Gip veneziano Alberto Scaramuzza gli ha contestato i reati di abuso di minore e produzione di materiale pedopornografico e lo ha rinviato a giudizio.
Il magistrato ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del p.m. con facilità viste le prove inequivocabili raccolte dagli investigatori della Squadra Mobile di Vicenza.
Il pediatra dovrà difendersi da accuse gravissime, aggravate anche dall'odiosità del reato e per la facilità di 'reperire' le piccole vittime. Il medico, infatti, tra i vari incarichi, aveva anche quello di fare visite di routine all'interno di asili.
Stando alle accuse, il pediatra usava accarezzare le sue piccole pazienti nelle parti intime stringendosi e strofinandosi anche contro di loro e ogni 'performance' veniva immortalata da una telecamera che il medico posizionava prima.
Quello che ha fatto scattare i primi campanelli di allarme è stato il comportamento anomalo di alcuni piccoli dopo che erano stati sottoposti ad una visita. Spesso si rifiutavano di sottostare a nuova seduta e a volte non volevano tornare all'asilo.
Le maestre, in accordo con i genitori, hanno avvisato le autorità e sono cominciati i monitoraggi della Squadra Mobile con una telecamera nascosta.
Gli agenti, da subito, non riuscivano a credere a quanto vedevano, tanto che hanno deciso di interrompere la visita contestando al pediatra la flagranza del reato mentre stava toccando la bambina già fatta spogliare.
Successivamente, altre frove documentate sono saltate fuori dai pc che il pediatra usava nel suo studio.
La sentenza è fissata per l’8 febbraio in tribunale a Venezia.
[05/12/2011]
Mario Nascimbeni
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