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IL PARROCO DI DESE | 'Andiamo a rubare, ma niente suicidi. Viviamo in una società  ingiusta'

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DESE | Non ha istigato a rubare ai ricchi per dare ai poveri, non è voluto sembrare un Robin Hood della chiesa ma ha semplicemente messo per iscritto sul bollettino parrocchiale il suo sdegno per i continui suicidi che avvengono in Italia ma anche nel territorio del veneziano a causa della crisi che porta alla disperazione e al gesto estremo.
Don Enrico Torta è il parroco di Dese, frazione veneziana tra Favaro e Marcon. Un paesello in cui il centro è la strada principale e che ad un certo punto viene interrotta da un semaforo a fianco del quale si trova la chiesa. Chi è andato alla messa della domenica ha potuto raccoglieree leggere il bollettino con un intervento del parroco. «Che non capiti mai che un mio parrocchiano sia tentato di uccidersi: insieme, io per primo, lo aiuterò a prendere i soldi che gli servono da chi si è arricchito sulla pelle dei poveri, perché sopravviva». Questo il messaggio ai fedeli che don Enrico Torta ha voluto scrivere turbato dopo il triplice suicidio di Civitanova Marche. Inizialmente don Torta voleva usare un'espressione più forte: «lo aiuterò a rubare», poi ha ritenuto di abbassare i toni dicendo «lo aiuterò a prendere i soldi». Per don Torta «serve l’aiuto della politica che aiuti i più poveri e anche dei più ricchi che, nell’abbondanza, sappiano dare a chi ne ha bisogno i beni superflui. Viviamo in una società  ingiusta che ha reso la proprietà  privata svincolata dal bene comune».

Secondo il parroco, «oggi l'emergenza vera è il lavoro, sono cose che non stanno né in cielo né in terra, bisogna fare una rivoluzione, i politici devono mettere da parte l'orgoglio, trovare un compromesso per due anni e risollevare la nazione».

Tra i parrocchiani condivisione totale per le parole di don Torta che ha saputo toccare i cuori e inviare un messaggio forte a chi sta nella stanza dei bottoni del potere ma soprattutto a chi, ricco, si sente intoccabile nei suoi beni.

Raffaele Rosa
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[08/04/2013]


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