Il Parma di Donadoni porta via 6 punti su sei al Napoli di Benitez, arriva in quota Europa League con 50 punti come l’Inter, e manda il Napoli sempre più lontano dal secondo posto e dall’idea di calcio e di squadra che Benitez insegue da mesi invano.
Non è una novità. È da mesi che i Rafa Boys attaccano e staccano la spina senza un motivo plausibile. Non stupisce dunque che dopo il trionfo sulla Juve sia arrivato questo k.o. . E non deve servire come alibi il rigore negato da Bergonzi a Zapata: avrebbe forse dato il pari al Napoli, ma non avrebbe risolto alcuni limiti strutturali he con le squadre «non grandi» emergono puntuali.
Il Napoli teneva palla senza far male: Callejon tagliava invano, Insigne vagava, Hamsik era sempre spalle alla porte, Higuain bloccato. Ma il capolavoro di Donadoni è stato piazzare Schelotto e Biabiany abbassati sulla linea mediana e pronti a ripartire, mentre i rientri di Palladino aprivano varchi per gli inserimenti centrali.
A inizio ripresa un calo di concentrazione e il Parma ha colpito: il Napoli ha scoperto il lato sinistro, Paletta ha servito Cassani che ha spedito in mezzo. Lì, a rimorchio, è arrivato Parolo che, bruciato lo statuario Inler, ha punito dal limite con una volée perfetta.
Benitez ha cercato rimedi con Mertens per Callejon e Zapata per sua maestà Higuain. Proprio quest’ultimo, uscendo, ha bofonchiato qualcosa di brutto contro Rafa.
Roberto Dal Maschio
[07/04/2014]
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