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IL PAPA CHE LASCIA | Il discorso dell'abbandono

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«Carissimi fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa…».
11.41: il Papa lascia, sta per pronunciare il discorso dell'abbandono. La voce fioca, il corpo sottile come un giunco, ma con volontà  molto ferma — inizia a parlare, in latino. La giornata era dedicata alla canonizzazione dei martiri di Otranto, ma si capisce subito che c'è qualcos'altro di importante nell'aria.
«Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età  avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino».
Dacce incredule e esterrefatte: il Pontefice sta per dimettersi.
«Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo. Vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità  di amministrare bene il ministero a me affidato…
declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commissum renuntiare ita ut a die 28 februarii MMXIII, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem convocandum esse…
per questo, ben consapevole della gravità  di questo atto, con piena libertà , dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà  vacante e dovrà  essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l'elezione del nuovo Sommo Pontefice…»

Sono le 11 e 46. la prima a dare la notizia è la giornalista dell'Ansa, Giovanna Chirri. In pochi minuti la notizia fa il giro del mondo e occupa tutte le prime pagine dei siti.

Tra i commenti al fatto quasi subito scatta il toto-successore, ma nei miliardi di fedeli di tutto il mondo emergono anche i dietrologisti, quelli che hanno sempre pensato al Vaticano come una sede poco 'riposante', quelli che ancora ricordano la morte improvvisa e strana di Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani, dichiarato Papa il 26 agosto 1978 e improvvisamente deceduto dopo soli 33 giorni, ricordano gli scandali, le carte rubate dalla sua elezione al soglio di Pietro.
Forse, pensano, per la salute di Josef Ratzinger è meglio così.
(Nella foto: la visita del Papa a Venezia)

Sergio Dal Bon
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[12/02/2013]


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