Il Milan con il Torino si comporta bene, sul piano della concentrazione e anche su quello fisico, ma rischia una sconfitta.
Semmai qualche dubbio potrebbe nascere sulle scelte tattiche. Seedorf imposta un 4-2-3-1, sistema inesorabile che esalta in condizioni ottimali, ma anche mostra i difetti in condizioni non ottimali. E il pari, determinato dalla rete di Immobile nel primo tempo e da quella di Rami a inizio ripresa, è un’occasione persa guardando alla voglia d’Europa del Diavolo.
Il Milan del primo tempo viene infilato dalle ripartenze del Toro, che in contropiede sblocca il risultato e va vicino al 2-0. Nella ripresa cambia la musica, un po’ perché la squadra di casa aumenta il ritmo e perché gli avversari decidono di accontentarsi e non graffiano più. Cerci è l’emblema della nottata granata: imprendibile nel primo tempo, indolente nella ripresa.
Per lunghi minuti la squadra di Seedorf nella seconda frazione dà l’impressione di poter completare il sorpasso e centrare la terza vittoria consecutiva, ma manca sempre l’attimo fuggente.
Kakà è il più continuo e generoso sulla linea dei trequarti, ma Honda che parte da destra e Robinho non danno lo stesso supporto.
Pazzini, titolare al centro dell’attacco al posto dello squalificato Balotelli, si impegna ma il Toro è proprio come te lo aspetti: attento in difesa e implacabile nelle ripartenze veloci orchestrate con saggezza e puntualità.
Cerci affonda a destra con velocità e qualità, mentre i centrocampisti verticalizzano per Immobile, formidabile nell’uno contro uno, come nell’azione che sblocca il risultato. Il lancio di Masiello evidenzia i drammatici limiti difensivi del Milan e Ciro, scattato sul filo del fuorigioco, ubriaca il povero Bonera e fulmina Abbiati.
I granata hanno un’occasione clamorosa per raddoppiare, ma lo sciagurato Farnerud spreca di testa a due metri dalla porta il colpo del k.o.
Il Milan pareggia con Rami, con un destro dal limite dell’area sporcato da Glik quel tanto che basta a mettere fuori gioco Padelli. Il gol galvanizza i rossoneri, allora Ventura corre ai ripari e toglie prima Farnerud e poi Basha, colpevoli di non aiutare a sufficienza la diga e inserisce El Kaddouri e Kurtic.
Roberto Dal Maschio
[02/02/2014]
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