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Il crollo del Milan, i quattro gol del Parma e i fischi dei tifosi: squadra allo sbando

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galliani incredulo

Ad Antonio Cassano i fischi sarebbero serviti da stimolo, invece quelli riservati ieri a Mario Balotelli dai tifosi del Milan hanno fatto guasti irrecuperabili. In un gesto di stizza Mario addirittura batte loro le mani, ponendosi in diretta contestazione alla contestazione.

La domenica di quei due finisce con Cassano euforico che fa un altro passettino verso il Mondiale di Prandelli e con SuperMario che incontra una delegazione di tifosi del Milan a testa china promettendo massimo impegno. La scena più triste di un pomeriggio triste.

La contestazione, iniziata già prima della partita, trova subito un buon motivo per alimentarsi, quando al 5’ Abbiati provoca il rigore segnato da Cassano e viene espulso dando il ‘la’ alla quarta sconfitta consecutiva, la settima in 12 partite dell’era di Clarence Seedorf.

Il Milan poi prenderà altri quattro gol, come a Madrid, e precipita a 40 punti dalla Juve. Ora Seedorf avrà difficoltà a dichiarare di non avere nessuna responsabilità: ripropone Mexès, tiene dentro a lungo Emanuelson, fa giocare Kakà stanchissimo e non sa gestire il pareggio faticosamente raggiunto con un rigore molto, ma molto generosamente concesso.

Il Parma, una delle squadre più in forma del momento, con un allenatore, Donadoni, finalmente di moda (16 risultati utili consecutivi), Cassano che gioca «falso 9» e la forza nelle fasce, era una concorrente diretta per un posto in Europa League, l’obiettivo stabilito in settimana da Galliani. Ora si trova a 11 punti e il Milan sembra un gelato sciolto.

La partita: dopo 5’ Cassano lancia splendidamente Schelotto, che lascia sul posto Emanuelson e con la difesa tutta mal schierata, Abbiati non sa far altro che abbattere l’italo-argentino. Rigore, espulsione, piani tattici stravolti: con un uomo in meno e il pubblico che ti fischia, si fa dura. Così in avvio di ripresa arriva naturalmente il raddoppio: discesa di Acquah, passaggio all’indietro per Cassano che non sbaglia.

Seedorf toglie Emanuelson, lascia Mexès ammonito e a rischio espulsione, mette Rami che, di testa, ricambia con un bel gol. È un guizzo vitale, che si alimenta dall’ingresso di Pazzini. L’illusione arriva quando Montolivo si procura un rigore che Balo trasforma, ma si spegne dopo tre minuti, perché il Milan, stremato fisicamente, non riesce a raffreddare la gara e gestire il pari, ma si fa infilare subito. Amauri trova un gran gol di tacco, servito dal solito Schelotto. È il colpo del k.o.: il quarto gol di Biabiany a tempo scaduto è solo l’ultima umiliazione.

Redazione

[16/03/2014]

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