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IL CAMPANILE DI SAN MARCO TORNA LIBERO DAI CANTIERI

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NOTIZIE VENEZIA | El “paron de casa” torna libero di sfoggiare tutta la sua bellezza. Dopo 5 anni di lavori di consolidamento il campanile di piazza San Marco è stato liberato dal cantiere che lo circondava ed è nuovamente ammirabile anche dalla piazza in tutta la sua ampiezza.
«Siamo intervenuti – ha spiegato lo stesso progettista Giorgio Macchi – con una tecnica innovativa, applicando al basamento della struttura una cornice di barre in titanio, disposte su due livelli: una posta a 3,20 metri di profondità , consolidata con dei blocchi di granito, e un'altra quasi in superficie».
I lavori hanno consentito anche importanti scoperte archeologiche: sono riemerse le fondamenta dell'antico ospizio Orseolo, abbattuto nel '600 e le sponde del rio Batario, il corso d'acqua, poi interrato, che attraversava piazza San Marco.

Ieri la cerimonia di rimozione delle reti che delimitavano il cantiere a cui hanno presenziato, con Giorgio Orsoni, nella doppia veste di Primo procuratore di San Marco e di sindaco di Venezia, tra gli altri, il presidente del Magistrato alle Acque, Ciriaco D'Alessio, la Soprintendente per i Beni Architettonici di Venezia, Renata Codello, il Proto di San Marco, Ettore Vio, il dirigente della Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto, Alessandro Asta, il progettista dei lavori, Giorgio Macchi.

«Per me – ha sottolineato Orsoni – è una giornata doppiamente felice: come sindaco di Venezia e come Primo Procuratore di San Marco. Faccio i complimenti a tutti coloro che hanno eseguito questo intervento, brillantemente risolto dal punto di vista tecnico con metodi innovativi, ma che ha dovuto superare anche indubbi problemi legati al luogo particolare in cui è stato eseguito. Il Campanile viene restituito alla città , più forte che mai, proprio 60 anni dopo che lo Stato lo ha ceduto alla Procuratoria di San Marco, e 101 anni dalla sua inaugurazione»

Il campanile è dunque di nuovo “Com'era, dov'era”, ma ora anche con, al suo interno, le tecnologie più innovative per evitare quello che era accaduto il 14 luglio 1902: quel giorno infatti, proprio mentre erano in corso i restauri del “el paron de casa”, esso era completamente crollato davanti agli occhi, attoniti, di tanti veneziani. Tornato a far bella mostra di sé, in piazza San Marco, il 25 aprile 1912, il campanile, già  un quarto di secolo dopo, nel 1937, presentava le prime fessurazioni, dovute alla pesantezza del manufatto rispetto alle caratteristiche del terreno. Fessurazioni che, nel corso degli anni, si sono via via allargate, e che avrebbero potuto provocare, tra circa cinquant'anni, un nuovo crollo. Da qui la decisione di affidare allo studio dell'ingegner Macchi un progetto di consolidamento.

Raffaele Rosa
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[23/04/2013]


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