I 'saggi' stanno per entrare in gioco, essi saranno convocati al Quirinale questa mattina. E' fitta l'agenda del presidente Napolitano che vede “il gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea alle ore 11”, e “quello sui temi istituzionali alle ore 12”.
Il fine degli incontri è assolutamente informale e puramente ricognitivo, d'altro canto “il Presidente della Repubblica stesso ricorda i limiti temporali, d'altronde ovvi, dell'attività dei due gruppi”, ma qualcosa, anche se non detto, dovrà uscirne.
La polemica di buona parte del mondo politico, però, non si placa riguardo i “saggi”, anche se il 'Colle' ricordache i dieci “saggi” sono stati scelti «con criteri oggettivi in funzione del lavoro già svolto e del ruolo ricoperto». Il Colle sta tentando di gettare acqua sulle polemiche, per questo Giorgio Napolitano pone un orizzonte temporale ai due gruppi. Ma il tentativo non ottiene il risultato sperato.
Pd e Pdl, seppure con approcci diversi, esprimono ben più di un dubbio e fanno capire che la scelta di Napolitano difficilmente potrà risolvere lo stallo politico che si è creato.
Angelino Alfano esprime il suo pensiero chiaramente: definisce «lodevoli» le intenzioni del capo dello Stato ma teme che il Pd voglia trasformare l’iniziativa dei “saggi” in un escamotage per «rinviare all'infinito» ogni vera decisione e lancia una sorta di ultimo avviso al Quirinale. «Riteniamo opportuno che il presidente Napolitano riprenda le consultazioni con le forze politiche e che le stesse forze politiche riprendano a parlarsi. La casa brucia e non sarebbero comprensibili altri rinvii e delazioni» dice il segretario del Pdl , che non rinuncia all’idea del governissino: «O c’è un’intesa politica piena che conduca a un governo di larga coalizione o è indispensabile andare subito al voto senza che si renda impraticabile la finestra elettorale di giugno. Noi siamo assolutamente pronti anche a questa seconda ipotesi».
L'approccio del Pd è invece anche quello che invita il partito di Berlusconi a non parlare di elezioni se prima non si fa una nuova legge elettorale. «Tornare a votare con il Porcellum riprodurrebbe, con molta probabilità , la stessa situazione di paralisi e di stallo. E il sistema istituzionale potrebbe davvero collassare» avverte Walter Verini.
Oggi intanto ci sarà la prima riunione al Quirinale e Napolitano affiderà ai due gruppi di studio indicazioni precise. Il primo argomento potrebbe essere l’aumento dell’Iva che è previsto a luglio. Il governo starebbe valutando misure alternative e il tavolo dei saggi potrebbe collaborare con l’esecutivo per studiare ricette economiche ad hoc, a partire dal fisco.
[02/04/2013]