Sherlock Holmes è stato, è, e sarà il detective più prolifico della storia della letteratura, ispirando nuovi scrittori, nuove serie tv e nuovi film al cinema. A far rivivere in noi la passione per il 221 di Baker Street, l’autore autorizzato dalla stessa Conan Doyle Estate Ltd, Loren D. Estleman che grazie alla sua raccolta I pericoli di Sherlock Holmes – nuovi misteri, edito da Gargoyle (traduzione di Serena Maccotta), ci riporta indietro nell’epoca Vittoriana tra nuovi enigmi e, soprattutto, nuovi materiali.
Sì perché se sono di sicuro interesse i racconti raccolti in questo volume, che Estleman scrive come se fosse la penna di Conan Doyle a guidarlo, ancora più interessanti risultano gli esperimenti e i saggi posti all’inizio e alla fine del libro.
Il primo, Nei panni di Holmes, permette anche a chi è vergine di questo universo di scoprire le origini, i racconti originali e le contaminazioni che negli anni le nuove storie, dei nuovi autori, hanno subito. Dopo essersi inoltrati in queste pagine viene spontaneo, quasi immediato, l’acquisto o la ripresa tra le mani della raccolta originale di Conan Doyle per scoprire da dove è nato il mito. Basta anche solo leggere le prime righe di Uno studio in rosso e poi Le avventure del cavaliere arabo (primo racconto di questa raccolta) per comprendere come Estleman non cambi lo stile dell’originale, come se tra l’autore e Doyle ci fosse un ideale cordone ombelicale che permette alle storie di Sherlock Holmes e Mr. Watson di rinnovarsi nei secoli.
Presente in questo libro anche, oltre al soprendente (per i risvolti finali) dialogo in chiave teatrale tra Watson e sua moglie Mary, il primo capitolo del romanzo sperimentale, L’uovo del serpente, che doveva vedere le storie di Sherlock e Watson rivivere attraverso le mani di grandi scrittori tra cui Asimov.
E proprio il dottor Watson ha un ruolo centrale nell’ultima parte del libro nel saggio Sul significato di Boswell, dove Estleman compie un passo in più rispetto al suo predecessore: prende le parti del fido dottore. Cosa che a molti farà piacere dopo che la sua figura è stata rivalutata grazie alla scelta di Guy Ritchie di farlo interpretare a Jude Law nei due film del 2009 e del 2011 e anche dalla scelta della BBC di dare il ruolo al carismatico Martin Freeman nella serie tv Sherlock, che sta facendo impazzire mezzo mondo.
E cosi con Estleman anche la figura di Watson prende valore e spessore che si ripercuote nei racconti regalandoci davvero un duo sorprendente, che, grazie al ritmo incalzante, ci fanno innamorare ancora una volta di quell’universo.
Sara Prian
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