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I disordini nelle piazze orchestrati ad arte

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La destra italiana e lo stesso Berlusconi, sono convinti che l’opposizione sia una massa di bonaccioni dilettanti.

Falso! L’indimenticabile quattordici dicembre 2010 passerà  alla storia per sublime lectio magistralis di “trasformismo applicato” che i nipotini di Marx hanno impartito all’Italia sonnecchiante. Le dirigenze dell’opposizione nell’impossibilità  di sapere se il quattordici giugno il governo fosse crollato o meno, hanno escogitato un piano a dir poco mefistofelico.

Se Berlusconi fosse caduto, per festeggiare, avrebbero pacificamente fatto occupare le piazze di Roma dai pseudo studenti e dai pseudo operai già  presenti nella capitale con la scusa delle proteste, mentre se “disgraziatamente” fosse rimasto in piedi, per disapprovare, avrebbero “vigorosamente” fatto “okkupare” il quartier generale del pericolo “despota nero” che ama troppo le donne e meno i gay.

E così è andata. Alle 13.40, appena saputo della vittoria di Berlusconi, è partito il diktat: “compagni, levatevi le maschere da studenti ed operai e scatenate l’inferno ”.

I diligenti rossi allevati nei centri sociali a suon di birra e canne, hanno acriticamente eseguito con meticolosa precisione.
Oltre ad aver seminato orrore e panico non solo a Roma, ma anche a Milano, Genova, Torino, Modena, Venezia e molte altre città  (prova dunque che le violenze avevano una regia preordinata), hanno mandato all’ospedale una sessantina di agenti e causato danni per venti milioni di euro.
Chi pagherà  per questo?

E’ più giusto che i danni siano esborsati dalle casse pubbliche ( e quindi dalla collettività ) o piuttosto da chi, a parole, si riempie la bocca di termini come democrazia, diritti, giustizia e pace, ma che poi nega con i fatti ?

Dubbio amletico: quando il vangelo parla di lupi travestiti d’agnelli, che si riferisca a chi con una mano sventola una bandiera della pace mentre con l’altra nasconde molotov e manganelli?

Gianni Toffali – Verona

[16 dicembre 2010]

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