Haiyan, definito super tifone ma in effetti un disastro apocalittico, ha colpito le Filippine, dove si è abbattuto con dimensioni mai viste. Le notizie parlano già di 10.000 vittime, dato dichiarato dal capo della polizia che parla della sola isola di Leyte.
Il tifone Hayan si sta dirigendo ora verso il Vietnam dove sono state gia’ evacuate 600 mila persone. Altre centinaia di vittime sono state identificate nella vicina Samar, e decine di città e villaggi della fascia costiera non sono ancora stati raggiunti dai soccorritori.
“Ieri sera abbiamo avuto una riunione con il governatore di Leyte. Lui crede che i morti siano 10 mila”, ha detto il sovrintendente di polizia Elmer Soria subito dopo un volo di perlustrazione sopra Tacloban, la capitale di Leyte dove al momento si concentra il maggior numero di morti.
“Nessuna struttura è rimasta in piedi fino a un chilometro all’interno. Non so descrivere quello che ho visto, è orribile” ha dichiarato il ministro dell’interno Manuel Roxas.
Onde alte sei metri hanno ricoperto e prodotto detriti di ogni tipo, con i corpi di centinaia di persone che giacciono inerti sotto cumuli di macerie o nelle case allagate. Nelle zone non c’è più elettricità, acqua e viveri, i sopravvissuti “camminano come zombie in cerca di cibo”, ha raccontato alla Reuters la studentessa Jenny Chu.
Nelle ore post disastro sembra entrata in vigore la legge del sciacallaggio, addirittura ad opera di uomini armati nelle zone più devastate, in particolare a Leyte e Samar, dove questa mattina sono stati individuati 200 morti.
Guiuan, la città da 40 mila abitanti che per prima ha sofferto l’impatto dei venti fino a 313 km orari di Haiyan, non ha ancora dato nessuna notizia in quanto non può ancora essere raggiunta.
Paolo Pradolin
[10/11/2013]
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