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GLI ALBERGATORI : ADEMPIMENTI FOLLI PER IL COMUNE

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VENEZIA | L’Associazione Veneziana Albergatori non ci sta ed ha deciso di ricorrere al Tar contro la delibera della Corte dei Conti che inquadra le strutture ricettive come “agenti contabili”.
«Noi siamo albergatori – ha detto Vittorio Bonacini, Presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori – non siamo “agenti contabili di fatto” del Comune di Venezia. Il Comune richiede una serie di pratiche burocratiche che sono ingestibili per la normale amministrazione di un hotel. In questo periodo di crisi finanziaria gli albergatori vengono caricati di una mole di lavoro insostenibile. Servirebbe una solapersona per adempiere a tutte le pratiche burocratiche richieste dal Comune di Venezia.

I nuovi adempimenti sono giudicati folli e fantascientifici da parte di Bonacini che spiega: «L’ospite che pernotta è considerato a tutti gli effetti un “soggetto passivo” dell’imposta comunale ed è a lui che il Comune di Venezia dovrebbe risalire in caso d’inadempienza. Il Comune chiede di indicare, nella quietanza oppure nella ricevuta fiscale rilasciata ai propri ospiti, i dati fiscali di tutte le persone che hanno pernottato, compreso il codice fiscale di ognuno, e per gli stranieri tutti i dati anagrafici che ne permettono la rintracciabilità ».

La copia delle dichiarazioni periodiche dei pernottamenti devono essere trasmesse al Comune di Venezia, mentre copia dei versamenti vanno effettuati alla Tesoreria tramite bonifico, oppure bollettino postale. «Questo regolamento richiede anche un registro in cui annotare in separata sede arrivi e partenze. Dobbiamo conservare copia delle quietanze, debitamente numerate e datate, rilasciate dagli ospiti dopo il pagamento dell’imposta di soggiorno. Siamo gli unici, assieme a Cavallino, a dover seguire questo regolamento. Perché – chiede il presidente – nelle altre città  Italiane, come ad esempio, Firenze e Roma non viene applicata questa prassi?».

Lucio saro
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[16/04/2013]


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