7 milioni di euro, questa la modesta, si fa per dire, liquidazione che il Consiglio di amministrazione del Consorzio Venezia Nuova ha deciso di far pervenire all’ex presidente e direttore, Giovanni Mazzacurati. Era stato arrestato l’anno scorso in seguito all’inchiesta sugli appalti truccati ed ora viene congedato con una buona, anzi, ottima uscita.
‘’Abbiamo fatto tutto seguendo le indicazioni di due studi legali e dei consulenti del lavoro, la cifra di partenza era molto più alta’’, si giustifica Mauro Fabris, nuovo presidente del Cvn.
C’è infatti da tenere conto dei trent’anni trascorsi da Mazzacurati a capo del Consorzio ed in qualità di presidente, incarico di prestigio, che per questo sembra avergli fatto maturare una liquidazione da capogiro.
Il Cda dell’azienda, assieme a Fabris, dopo essersi consultati con i legali (studio legale Vanzetti di Milano e studio Madia di Bologna), hanno così pattuito la somma da versare all’ex patron, anche se già a pochi giorni dalle dimissioni di Mazzacurati, era già stata ipotizzata una prima cifra di liquidazione (7 milioni di euro). Dopo tutti questi mesi, confermata.
Una cifra da record, che fa indignare, soprattutto in un periodo così, di crisi e disoccupazione e dopo che l’ingegnere è stato accusato di turbativa d’asta e messo agli arresti domiciliari. ‘’La liquidazione però è un atto dovuto’’, precisa Fabris.
E intanto c’è chi grida allo scandalo, anche tra i politici, come il consigliere comunale Pd Jacopo Molina, cha ha definito ‘’inaccettabile’’ questa erogazione di denaro, ‘’si pensi a quanti interventi nella nostra città, anche di manutenzione ordinaria su immobili privati e pubblici, si sarebbero potuti fare con 7 milioni di euro’’.
Il centrodestra è d’accordo con i democratici e il capogruppo di Fratelli d’Italia, Sebastiano Costalonga, ha dichiarato: ‘’Mi auguro che quei milioni non provengano dai fondi che lo Stato ha destinato al Mose con molti sacrifici. In generale, comunque, non è più possibile che esistano situazioni del genere in tempi di ristrettezze come quelli attuali’’.
Alice Bianco
[10/03/2014]
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