La Sic (Società italiana cardiologi) lancia un ”appello accorato” perché i giovani medici non vengano ”lasciati nel limbo” dopo la laurea, in mancanza di sufficienti contratti di specializzazione.
La richiesta arriva in vista del congresso romano sul medesimo argomento. Il past president della Sic, Salvatore Novo, si fa portavoce dei cardiologi per chiedere a Letta, ma anche ai ministri Saccomanni, Carrozza e Lorenzin di intervenire per fermare il dimezzamento dei contratti, previsto dalla legge di stabilità e dannoso per i giovani.
Con i numeri attuali, ha spiegato Novo, ”riuscirebbe a entrare in specialità solo 1 laureato su 4, al massimo 1 su 3″, considerati i circa 2.500 posti, più 1.000 per la medicina generale, “Quest’anno – ha aggiunto – si sono iscritti a medicina 10.500 studenti, senza contare quelli che vinceranno i ricorsi. Solo a Palermo – continua – ne ho 35 in lista di attesa per entrare a cardiologia, ci vorrebbero tre anni per smaltirli ma con le nuove regole ce ne vorrebbero sei-sette”.
”Portare uno studente fino alla laurea – ha osservato infine Novo – costa allo Stato centinaia di migliaia di euro. A maggior ragione non si possono abbandonare tanti giovani, perché è un danno per loro e per l’intera comunità che ha investito nella loro formazione”.
Più volte i ministri interpellati, nelle scorse settimane, hanno garantito che la questione sta a cuore al governo che cercherà di intervenire.
Giorgia Pradolin
[14/12/2013]
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