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Yuri Korablin: ‘tra poco momento decisivo per il nuovo stadio, la politica ci dica cosa vuole fare’

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Korablin

Il rilancio del settore giovanile dell’Fbc Unione Venezia. Un tema che ha trovato nuovo impulso, sulla scorta del modello dell’Athletic Bilbao: crescere, educare, formare e lanciare sul palcoscenico del grande calcio professionistico i prodotti del proprio vivaio, meglio se con addosso la maglia arancioneroverde e che possano giocare nel nuovo stadio di Tessera il cui progetto è pronto a diventare esecutivo entro 50 giorni, Comune e politica permettendo.

Questi i temi affrontati nella conferenza stampa di presentazione di “Giovani Leoni” il nuovo progetto dell’Fbc Unione Venezia che intende rilanciare il suo vivaio per diventare un punto di riferimento non solo per la città e la provincia ma anche per tutto il territorio Veneto.

L’incontro con i giornalisti è stata l’occasione per il patron russo lagunare Yuri Korablin per fare anche il punto della situazione sulla questione nuovo stadio davanti a due assessori comunali, Roberto Panciera (sport) e Andrea Ferrazzi (urbanistica).

«Noi siamo pronti – ha detto Korablin – Dopo l’acquisto dei terreni a Tessera abbiamo compiuto tutti i passi necessari seguendo le nuove norme ministeriali che regolano la costruzione di nuovi impianti sportivi. Ora aspettiamo 50 giorni per avere un confronto pubblico, per discutere del progetto, per capire se questa operazione andrà conclusa o meno, se interessa veramente alla città. A quel punto, se come mi auspico, la politica ci dirà che possiamo andare avanti, siamo pronti a iniziare a costruire lo stadio. Il resto, quello che servirà per ammortizzare la spesa di 200 milioni di euro prevista, sarà un passaggio successivo, anche se indispensabile per il completamento dell’intero progetto legato al Quadrante di Tessera, l’unica area possibile dove far sorgere la cittadella dello sport».

«Come presidente per il settore giovanile mi auspico più obiettivi – ha aggiunto Korablin parlando del progetto Giovani Leoni – . Il principale è educare i giovani veneziani, fare in modo che si leghino ai colori, alle maglie, a questa società, creare un modello e fare in modo che quando la prima squadra giocherà la domenica si senta responsabile davanti al settore giovanile. Senza questo senso di appartenenza, di “patriottismo” verso la propria squadra è impossibile ottenere risultati. Nella società non può lavorare chi non condivide
questo principio base, l’amore per la squadra, per il suo club».

«Giovani Leoni è un grosso passo di crescita per questa società – ha commentato il direttore sportivo dell’Fbc Unione Venezia Andrea Gazzoli – Lo sviluppo del settore giovanile e l’investimento nelle strutture societarie e nell’impiantistica è fondamentale. Un’azienda di calcio è legata ai risultati, è vero, ma deve essere come una lumaca con due corna: una che guarda a breve termine e un lungo termine. Questa è la mia visione di azienda calcio. Il centro del Taliercio è l’uovo di Colombo di questa azienda, riuscire a svilupparlo è i nostro segreto».

All’ex capitano arancioneroverde Mattia Collauto è stata affidata la responsabilità tecnica del progetto Giovani Leoni. «Mi si concede una grande possibilità. Ho smesso da due anni ma non ho mai smesso di seguire la mia squadra. Ho cercato di capire e carpire i segreti del settore giovanile. Sono cresciuto tra Como e Torino e proprio partendo da là ho capito i pregi e le difficoltà per creare un settore giovanile vincente – spiega l’ex capitano lagunare – Venezia è una società di grande tradizione e deve dare la possibilità ai giovani talenti di crescere nel proprio territorio con uno sviluppo del vivaio amico, una formazione tecnica e gli esempi. I progetti non bastano, contano le persone e l’esempio che danno. Dal punto di vista tecnico cercheremo di dare alle nostre squadre dei valori che sono sempre quelli che contraddistinguono i ragazzi che poi diventano professionisti: coraggio, generosità, solidarietà e senso di appartenenza, quello che il presidente chiama “patriottismo”. Questa è le mentalità che voglio. I ragazzi devono credere nella loro società, essere ambiziosi e sono certo che con la scelta di risorse umane di una certa importanza, riusciremo a formare ragazzi calciatori di domani. Il mio sogno e obiettivo – ha concluso Collauto – è quello di vedere una squadra con tutti i giocatori del territorio: lo so è una utopia ma per esempio l’Athletic Bilbao lo fa, tutti i suoi giocatori sono di provenienza basca. Venezia storicamente a livello calcistico propone della grande qualità. Basta credere in questi ragazzi, seguirli, aiutarli a raggiungere i propri sogni. Il mio slogan sarà: “Tutti sognano la serie A ma l’orgoglio più grande è difendere i colori della propria città” ».

Redazione

[05/04/2014]

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