Francesco Gangemi, giornalista pubblicista, 79 anni, direttore responsabile del mensile «Il Dibattito», è finito in carcere per diffamazione a mezzo stampa. Deve scontare due anni di prigione.
Questa vicenda tutta italiana vede Gangemi condannato otto volte, sempre per diffamazione, da tribunali calabresi e siciliani, collezionare condanne per complessivi sei anni di reclusione, che poi sono scesi a due grazie ai benefici dell’indulto.
Nel carnet giudiziario di Francesco Gangemi c’è anche una condanna per falsa testimonianza, diventata definitiva a novembre del 2012. Il giornalista, all’epoca sindaco di Reggio Calabria, si schierò nello scandalo che portò in carcere il sindaco dell’epoca Agatino Licandro. Gangemi parlarò di scandali a Palazzo San Giorgio, con valigie piene di denaro che varcavano il portone del Comune, ma non volle mai rivelare la sua fonte, neanche sotto interrogatorio, e per questo il tribunale lo condannò a un anno di reclusione per falsa testimonianza.
L’arresto del direttore del «Dibattito» per il procuratore generale di Catania è stato «necessario» perché il «condannato» Gangemi «ha omesso di presentare l’istanza per la concessione delle misure alternative alla detenzione nei termini prescritti». La notizia del suo arresto è stata diffusa dal figlio Maurizio.
Paolo Pradolin
[07/10/2013]
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